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4 aprile 2023
ore 23:50
di Carlo Migliore
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1 minuto, 25 secondi
 Per tutti

Vi siete mai chiesti quanto calore viene dissipato dai circuiti di raffreddamento di un Data Center? Tantissimo ed è tutto sprecato. Una Startup britannica, la Heata ha pensato di utilizzare questo calore per riscaldare l'acqua degli appartamenti privati ed abbattere i costi della bolletta dell'energia elettrica. Per farlo i server non dovranno più stare tutti assieme ma essere distribuiti, uno per casa, in pratica dovranno essere "adottati" dalle famiglie. Il concetto di funzionamento è molto semplice, i normali dissipatori di calore vengono sostituiti da dei serbatoi di acqua che diventano caldi. L'acqua viene poi messa in circolazione con un sistema simile a quello dell'impianto di riscaldamento. Heata ha già testato con successo il suo sistema in 20 case e ora sta portando avanti una prova più ampia, finanziata dal governo del Regno Unito, che coinvolge 80 famiglie, ma è solo l'inizio

Progetti simili che utilizzano il calore disperso dai data center sono già in uso in varie altre località, anche se di solito su scala più ampia, riciclando il calore di un intero data center per essere utilizzato da una comunità locale. Tale schema è stato annunciato da Microsoft in Finlandia l'anno scorso e dal gruppo di data center olandese Bytesnet. Sempre in Inghilterra, un'altra startup, Deep Green aveva già sperimentato questo sistema presso l'Exmouth Leisure Center nel sud-ovest dell'Inghilterra, dove il calore disperso di una dozzina di server viene utilizzato per riscaldare una piscina. Ciò ha permesso di ridurre il fabbisogno energetico della piscina del 62%, risparmiando oltre  20.000 Sterline , circa 23mila Euro all'anno e riducendo anche le emissioni di anidride carbonica!


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