18 luglio 2020
ore 14:40
di Carlo Migliore
tempo di lettura
2 minuti, 30 secondi
 Per tutti

Stabilire con precisione la potenza di un terremoto non è un'impresa semplice perché ci sono tantissimi fattori di cui tener conto. Inizialmente veniva valutata in base ai danni che il sisma produceva agli edifici, la famosa scala Mercalli perfezionata tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900. Ma la scala Mercalli non ci da una misura dell'energia di un terremoto, basti pensare che se un terremoto violento interessa una zona desertica senza produrre alcun danno, la scala Mercalli sarà molto bassa. L'energia sprigionata da un sisma in maniera quantitativa nasce con Richter nel 1935 con la famosa Magnitudo. La Magnitudo Richter, detta anche Magnitudo Locale  (Ml), si esprime attraverso il logaritmo decimale del rapporto fra l'ampiezza registrata da un particolare strumento, il pendolo torsionale Wood-Anderson, e una ampiezza di riferimento. La Magnitudo Richter può essere calcolata solo per terremoti che avvengono a distanza minore di 600 km dalla stazione che ha registrato l'evento.

Per ovviare alla limitazione sulla distanza posta dalla definizione della Magnitudo Richter, sono state introdotte altre scale di Magnitudo che consentono di esprimere l'energia irradiata da un terremoto. La maggior parte delle Magnitudo si basa sull'ampiezza massima del sismogramma registrato. Tra queste scale si possono ricordare:

La Magnitudo di Volume (Mb) (b sta per "body waves" ovvero onde di volume) usate per misurare terremoti avvenuti a una distanza superiore ai 600 km e basate sull'uso delle onde di volume (generalmente le onde S). Un'altra magnitudo è quella calcolata sulle onde superficiali: la Magnitudo Superficiale (Ms). Al fine di calcolare la Magnitudo di terremoti piccoli o moderati a distanza locale o regionale è stata introdotta nel 1972  la Magnitudo di Durata (Md). Il concetto di base è quello di ritenere a ragione che maggiore è la Magnitudo di un evento, maggiore sarà la durata della registrazione. Essendo molto semplice e immediato misurare la durata del sismogramma, la Magnitudo di Durata, dal 1980, è entrata nel novero dei parametri che vengono forniti alla Protezione Civile. Negli anni '70 Kanamori introdusse la magnitudo momento (Mw) derivata dal parametro sismologico momento sismico che equivale al prodotto tra area di faglia, dislocazione e la resistenza delle rocce. Il momento sismico e la magnitudo momento rappresentano quindi la migliore stima della reale grandezza del terremoto

Una variazione 1 in Magnitudo equivale a un incremento di energia di circa 30 volte. In altre parole, l'energia sviluppata da un terremoto di Magnitudo 6 è circa 30 volte maggiore di quella prodotta da uno di Magnitudo 5 e circa 1000 volte maggiore di quella prodotta da un terremoto di Magnitudo 4. In termini di spostamento del suolo invece un terremoto di magnitudo 6 è circa 10 volte più forte di un terremoto di magnitudo 5 e 100 volte più forte di un terremoto di magnitudo 4. Esiste anche una scala che associa alle magnitudo l'equivalente dell'esplosione di un certo quantitativo di tritolo:


Segui @3BMeteo su Twitter


Articoli correlati