Siamo Meteo ufficiale del giro d'Italia
SCOPRI IL GIRO
27 luglio 2023
ore 10:12
di Emanuele Bompan
tempo di lettura
4 minuti, 34 secondi
 Per tutti
Ecco come sta svoltando verso la sostenibilità il turismo thailandese
Ecco come sta svoltando verso la sostenibilità il turismo thailandese


Il turismo è uno dei settori che nel futuro vedrà sempre più crescere il proprio impatto ambientale e sociale, con l'ingresso nel mondo dei viaggiatori quelle economie di nuova industrializzazione, come Cina, India, Brasile, Indonesia. Secondo il Green Economy Report del Programma ambientale delle Nazioni Unite, uno scenario "business as usual" prevede che entro il 2050 il turismo genererà un aumento del 154% nel consumo di energia, per il settore, del 131% nelle emissioni di gas serra, del 152% nel consumo di acqua e del 251% nello smaltimento dei rifiuti solidi. Per questo, varie destinazioni del turismo di massa hanno iniziato a intraprendere percorsi di lungo termine verso una trasformazione dell'industria. 

Uno dei paesi che ha già avviato questa transizione è la Thailandia, sotto la guida della potente Tourism Authority of Thailand (TAT). Il nuovo percorso si basa su tre principi: Bio, circolare e green. Il modello Bio-Circular-GreenEconomy (BCG) è un piano olistico che lega lo sviluppo del settore turistico, legandolo a quello delle energie rinnovabili, dell'alimentazione e delle sanità, incoraggiando queste quattro industrie a collaborare per risultati reciprocamente vantaggiosi. Nelle azioni dirette una delle principali traiettorie dell'ente del turismo è la localizzazione: promuovere esperienze indimenticabili per i turisti, rafforzando al contempo le comunità locali. Se i turisti conoscono e scelgono le grandi destinazioni (Phuket, Ko Samui, Pattaya) l'Ente ora si prodiga per promuovere una varietà di luoghi più remoti, consentendo ai piccoli villaggi di trarnevantaggio economico, cercando al tempo stesso di rendere più sostenibile l'offerta turistica in villaggi che già nella loro semplicità e tradizionalità sono naturalmente sostenibili. Ma soprattutto hanno prezzi estremamente contenuti. 

Ecco come sta svoltando verso la sostenibilità il turismo thailandese
Ecco come sta svoltando verso la sostenibilità il turismo thailandese

Nel nord del paese nel villaggio di Khun Klang, circondato da comunità di etnia Hmong e Karen, sipuò visitare il Doi Inthanon Royal Project, cuore pulsante del parco naturale omonimo. La riservanata nel 1972 e "protetta" dal Re in persona, ha la finalità di promuovere il turismo sostenibile e conservare le tradizioni culturali etniche, dando lavoro anche a molti dei migranti Karen,minoranza frontaliera birmana perseguitata dal proprio governo da oltre 40 anni. Il Royal Project offre una splendida foresteria, dalla quale partono numerosi trekking nel parco o splendidi percorsi ciclistici per pedalare fino alla cima del monte Intanon (2.565 metri). Giù, nel sud musulmano del paese, la Baan Laem Mangrove Conservation Area a Nakon SiThammarat offre un'accoglienza davvero speciale. Si possono esplorare le foreste di mangrovie dove trovano riparo i delfini rosa (specie oggi in pericolo), imparare a fare la tipica pasta alpeperoncino, tingere i tessuti usando le piante locali e "sporcarsi per ripulirsi" immergendosi nelfango setoso e ricco di minerali in una "spa" naturale. Chi visita Laem Sak, sulla costa delle Andamane, non lontano dalla rinomata Krabi, può andare inkayak solcando acque blu elettrico, alzarsi all'alba per pescare granchi ospiti dei Moken, gli "zingaridel mare" che abitano l'area, fare batik con le donne del villaggio ed esplorare le vicine isole emangrovie in una barca a coda lunga per conoscere uno degli ecosistemi fondamentali perl'adattamento al cambiamento climatico. Tutte le attività sono gestite localmente e il ricavato vadirettamente alle persone che forniscono il servizio.

Altre opportunità di turismo basato sulla comunità come queste si trovano in tutto il paese, e ognuna offre una varietà unica di attività edesperienze che gli abitanti hanno organizzato con cura.I santuari di tutela degli animali sono un'altra destinazione da scegliere con attenzione, rifuggendo dalle attrazioni che ancora oggi (ma il governo ha promesso una stretta) sfruttano gli animali per fare spettacoli circensi e mettersi in posa con i visitatori per scattare selfie con l'elefante. Nei santuari come il Phuket elephant sanctuary è possibile invece conoscere le abitudini di questi animali, osservarli senza infastidirli e sostenere con la propria visita le cure che vengono date loro, poiché spesso sono esemplari provenienti da sfruttamento o da zoo poco etici o del tutto illegali. 

Per chi vuole spostarsi a impatto zero può fare una vacanza in kayak sul lago Cheow Lan, lungo oltre 100 miglia, nato grazie alla diga di Ratchaprapha nel 1982. Il paesaggio di questa regione poco nota ricorda i torrioni calcarei di Guilin, circondato da una giungla pianeggiante, originata 160 milioni di anni fa, diventando una delle foreste pluviali più antiche del mondo. Nel parco naturale, intarsiato da meravigliose cascate e grotte nascoste si possono incontrare elefanti selvatici, gibboni, buceri e persino tigri nere. I pescatori del luogo per accogliere i visitatori dotati di barca hanno creato dei bungalow galleggianti dove rifocillarsi con pesce locale o piatti a km zero, perfetti come punti di partenza per esplorare i dintorni. Per conoscere il cibo tradizionale biologico thai si può visitare a Chiang Mai il Khlong Mae Ka, un mercato fatto di artigiani e "botteghe" alimentari lungo un canale rivitalizzato, puntellato da ponti illuminati da colorate lanterne di carta. I visitatori possono inoltre esplorare l'artigianato e prodotti locali, mentre si godono i sapori, gli odori e i suoni del lungomare. Questo progetto ancora in espansione ha creato una fonte di reddito per gli abitanti e ha ripulito il fiume, ma sta anche contribuendo a preservare le tradizioni culturali della zona.


Segui @3BMeteo su Twitter


Articoli correlati