Redazione 3BMeteo
14 settembre 2018
ore 16:24
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Campi del Nord Italia invasi dalle cimici
Campi del Nord Italia invasi dalle cimici

TORNANO LE CIMICI! Quella dell'autunno 2016 fu una vera e propria invasione: oltre alle 'nostrane' verdi si affiancarono in modo massiccio anche quelle scure e maculate (cimice marmorata asiatica), originarie da Cina, Giappone e Taiwan. Lo scorso autunno non andò meglio e nelle ultime settimane si sono già ripresentate, in particolare la specie maculata, a quanto pare più resistente. Il loro arrivo è stato certamente favorito dagli scambi commerciali tra Cina ed Europa, ma il clima non ha di certo aiutato: i primi avvistamenti nel Nord Italia risalirebbero all'autunno 2012. Un altro grosso problema è dovuto al fatto che manca un cosiddetto 'antagonista biologico' ovvero un'animale che le predi. Di conseguenza anno dopo anno queste cimici sono proliferate indisturbate. 

Purtroppo le cimici in questo periodo dell'anno attaccano gli ortaggi, in particolare i pomodori, tanto da arrivare a necrotizzarli, rendendoli quindi immangiabili. ALCUNI RIMEDI PRATICI - Sicuramente l'eliminazione manuale con particolare attenzione alle uova sotto le foglie della pianta di pomodoro. Da evitare gli insetticidi, se non in casi davvero circoscritti. Per quanto riguarda la casa controllare bene balconi, infissi, letti, divani e armadi, dove le cimici amano annidarsi. Quando stendiamo il bucato, prima di ritirarlo controllare gli indumenti, spesso loro entrano in casa attraverso i panni. Un rimedio utile può essere piantare bulbi di aglio sui balconi delle finestre: l'aglio infastidisce le cimici. Molto utile utilizzare le zanzariere e, sempre analogamente alle zanzare, evitare durante le ore serali di lasciare aperte finestre di stanze in cui c'è molta luce. Evitare infine se possibile di tenere piante di basilico sul davanzale, le cimici ne sono molto attratte, mentre la menta le infastidisce e allontana. Infine tra i rimedi più 'drastici' quello dell'acqua e sapone, miscelato in uno spruzzino: le uccide per disidratazione.

Qui di seguito la situazione drammatica che si registrò nell'autunno 2016 tra Veneto e Friuli Venezia Giulia:   



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