Ghiacciai dell'Adamello verso l'addio

1 agosto 2013
ore 9:38
di Daniele Berlusconi

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Per tutti

La vedretta del Mandrone punto più basso del ghiacciaio dell'adamello, si possono notare le rocce granitiche plasmate dal ghiacciaio ove si è ritirato. Qualche hanno fa il ghiacciaio arrivava al punto dove è stata scattata la foto.

Grazie ai lavori svolti negli ultimi anni dal Servizio Glaciologico lombardo emergono dei dati significativi e preoccupanti sullo stato dei Ghiacciai dell'Adamello. Il Gruppo dell'Adamello è il più vasto ghiacciao delle Alpi italiane, studiato per la prima volta da un boemo, Julius von Payer (1841-1915), che salì in vetta nel 1864 e ne fece una descrizione dettagliata utile ancora oggi per il confronto dei dati.

Dalla Piccola Età Glaciale di metà ottocento ad oggi la concentrazione areale del ghiacciaio è diminuita del 60%, ma l'accelerazione è avvenuta sopratttutto negli ultimissimi decenni: dal 1991 al 2006 è scomparso il 14%, e solo nel 2004-2006 è sparito il 4,5%.

Per quanto riguarda le singole unità glaciali presenti nel gruppo soltanto il ghiacciao centrale dell'Adamello ha fatto registrare una lieve ripresa tra il 1990 e il 2007, mentre per tutti gli altri, soprattutto per quelli vallivi, le perdite sono impietose. Ecco un riassunto dei dati per i ghiacciai principali.

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