13 ottobre 2023
ore 9:16
di Giorgio Kaldor
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 Per tutti
Giornata internazionale per la riduzione del rischio di disastri
Giornata internazionale per la riduzione del rischio di disastri


Il 13 ottobre ricorre la Giornata internazionale per la riduzione del rischio di disastri (IDDRR). Designata nel1989 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, questa data nasce per promuovere una cultura globale della riduzione del rischio di disastri.Come ricordato dai promotori, l'edizione del 2023 si svolge poco dopo la revisione del Quadro di Sendai, un documento internazionale adottato dagli stati membri delle Nazioni Unite, in cui la comunità internazionale risponde all'esigenza di definire una strategia comune, condivisa a livello globale e finalizzata a fronteggiare le numerose catastrofi sempre più frequenti e intense.Con le attuali proiezioni climatiche, entro il 2030 il mondo dovrà infatti affrontare circa 560 disastri all'anno. Secondo le stime, sempre entro la stessa data, 37,6 milioni di persone in più vivranno in condizioni di estrema povertà a causa degli impatti dei cambiamenti climatici. 

Lo scenario peggiore di cambiamenti climatici e disastri spingerà altri 100,7 milioni di persone in condizioni di povertà. Nel 2023, la Giornata internazionale esaminerà quindi la relazione reciproca tra disastri e disuguaglianza.L'ineguaglianza e la fragilità di fronte alle catastrofi sono infatti due aspetti fortemente interconnessi: la disuguaglianza nell'accesso ai servizi, come finanziamenti e assicurazioni, espone i gruppi più vulnerabili ai pericoli delle catastrofi, mentre gli effetti delle catastrofi amplificano le disuguaglianze e spingono ulteriormente i soggetti a rischio verso la povertà.Il tema della Giornata è in linea con il Quadro di Sendai, l'accordo internazionale per prevenire e ridurre le perdite di vite umane, mezzi di sussistenza, economie e infrastrutture di base. Esso prevede sette obiettivi globali e 38 indicatori per misurare i progressi. Il Quadro di Sendai è complementare all'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, ed entrambi i quadri sono interconnessi per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.Gli studi condotti negli ultimi decenni evidenziano chiaramente come siano principalmente le persone più povere a subire le conseguenze più gravi dei disastri. 

Giornata internazionale per la riduzione del rischio di disastri
Giornata internazionale per la riduzione del rischio di disastri

Tra il 1970 e il 2019, le Nazioni Unite hanno documentato che ben il 91% di tutti i decessi causati da eventi atmosferici, climatici e idrici si è verificato nei Paesi in via di sviluppo. La Banca Mondiale ha rilevato dati analoghi, con un significativo 82% dei decessi legati alle catastrofi verificatesi nei Paesi a basso e medio-basso reddito. Inoltre, gli attuali studi indicano che circa il 75% degli eventi meteorologici estremi è direttamente collegato al cambiamento climatico, alimentato dalle emissioni di anidride carbonica. Quindi, paradossalmente, sono i Paesi che hanno contribuito meno al problema climatico a subire le perdite più ingenti a causa delle catastrofi.All'interno dei Paesi e delle comunità, l' ineguaglianza svolge un ruolo altrettanto cruciale nel determinare chi viene colpito da un disastro. Le persone svantaggiate hanno maggiori probabilità di vivere in zone ad elevato rischio e spesso non sono in grado di investire in misure di riduzione del rischio. In molti casi, abitano in alloggi di scarsa qualità e insicuri e si trovano a fronteggiare la mancanza di servizi essenziali come assistenza sanitaria, trasporti pubblici, comunicazioni e infrastrutture di base. Alcune categorie di popolazione, come le donne, i bambini e le persone con disabilità, subiscono in maniera differenziata gli impatti dei disastri. Per esempio, in Nepal, le donne avevano il 20% in meno di probabilità di ricevere avvisi ufficiali su un' imminente inondazione rispetto agli uomini. Nel devastante terremoto che ha colpito il Giappone orientale nel 2011, le persone con disabilità avevano il doppio delle probabilità di perdere la vita.

Per prevenire i disastri naturali - ricordano infine gli esperti delle Nazioni Unite - è fondamentale una pianificazione attenta e coordinata, volta a ridurre l'esposizione e la vulnerabilità delle persone ai danni.I decisori politici devono rendere il sistema finanziario adatto a fornire finanziamenti ai Paesi più vulnerabili al clima. Gli Stati membri devono inoltre dare priorità ai loro impegni per il raggiungimento del Quadro di Sendai e degli SDGs, in particolare per la riduzione della povertà e delle disuguaglianze, affrontando con urgenza il rischio di catastrofi e la vulnerabilità, con particolare attenzione alle comunità più vulnerabili.Emerge anche il tema delle informazioni. Sono necessari maggiori investimenti nella raccolta e nell'utilizzo di dati disaggregati, sia per comprendere meglio gli impatti e l' esposizione sproporzionata alle catastrofi, sia per informare i piani di costruzione della resilienza. Bisogna inoltre accelerare l' attuazione dell'iniziativaEarly Warnings for All per garantire che tutti gli abitanti del pianeta siano coperti da allarmi precoci nei prossimi quattro anni, dando priorità alle comunità più a rischio.


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