22 maggio 2023
ore 6:06
di Valeria Pagani
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 Per tutti


La biodiversità è ovunque e noi ne facciamo parte. L'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo, il cibo che mangiamo, i vestiti che indossiamo, i materiali che utilizziamo dipendono dalla biodiversità. I nostri geni, il nostro cane, le diverse erbe aromatiche che abbiamo sul balcone o in giardino sono biodiversità. Noi lo siamo e noi, nell'ultimo secolo, l'abbiamo "messa in crisi". Ma questo va solo a nostro svantaggio.

"Il declino degli ecosistemi nel mondo ha raggiunto le dimensioni di una vera catastrofe: gli scienziati calcolano che l'impatto del genere umano su tutte le altre forme di vita sia arrivato ad accelerare tra le 100 e le 1.000 volte il tasso di estinzione naturale delle specie, avviando la sesta estinzione di massa." Sesta estinzione di massa. Scienziati e ricercatori delle più autorevoli e prestigiose organizzazioni internazionali sono oramai concordi che il tasso di perdita di biodiversità sia oggi incredibilmente elevato. Le cause derivano o sono conseguenza dalle nostre azioni presenti e passate: la distruzione, la degradazione e la frammentazione degli habitat, l'inquinamento, i cambiamenti climatici, il sovrasfruttamento di specie e risorse, la caccia indiscriminata e così via.

Per dare qualche esempio a scala nazionale e avere un'idea delle dimensioni di questa perdita, il WWF nel report "Biodiversità Fragile, maneggiare con cura" ha stimato che "il 68% degli ecosistemi italiani si trova in pericolo, il 35% in pericolo critico. Il 57% dei fiumi e l'80% dei laghi si trova in uno stato ecologico non buono. E i dati sullo stato di conservazione delle specie non sono meno allarmanti: il 30% delle specie di animali vertebrati e il 25% delle specie animali marine del Mediterraneo sono a rischio estinzione." Numeriche sono delle stime, ma necessari per farsi un'idea. Un'idea delle specie che scompaiono, dei geni che scompaiono, delle nicchie ecologiche che scompaiono. Un declino che, come detto, va tutto a nostro sfavore.

La biodiversità - propriamente definita come "la ricchezza degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono, includendo la diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema" - ci offre infatti una miriade di benefici (i cosiddetti servizi ecosistemici) e ci permette di vivere. Le foreste di mangrovie e le barriere coralline forniscono una protezione inestimabile da cicloni e tsunami, oltre che fare da casa e rifugio per moltissime specie animali. Le foreste e gli oceani immagazzinano milioni di tonnellate di CO2. Le api e le altre specie impollinatrici garantiscono la nostra sicurezza alimentare ed economica. Gli uccelli e i chirotteri insettivori tengono sotto controllo le popolazioni di parassiti e insetti che potrebbero essere nocivi per le foreste e le colture (evitando che siano i pesticidi a farlo). Il rosmarino, la lavandula, la calendula, il lentisco, l'elicriso, sono solo alcune delle tantissime piante usate nella cosmesi per le loro proprietà antiossidanti, anti radicaliche e antisettiche. La corteccia del salice bianco ci ha fornito l'aspirina.Il regno vegetale in generale produce metaboliti (composti chimici necessari per la crescita o come meccanismi di difesa della pianta) che vengono studiati per le loro potenzialità: tra le tante quelle antitumorali. Ad esempio sono stati identificati gli effetti antitumorali dei flavonoidi presenti nella Dryopteris erythrosora, una specie di felce, su cellule tumorali polmonari dell'uomo. E molte altre specie possono essere utilizzate come antibatterici, antibiotici o miorilassanti. Da qui si potrebbe arrivare allo sviluppo di nuovi farmaci clinici per curare e prevenire malattie. Anche il metabolismo dei pipistrelli può aiutare a comprendere e curare il cancro. I pipistrelli sono l'ordine di mammiferi con il quoziente di longevità più elevato al mondo, grazie al fatto che riescono a correggere gli errori che si accumulano nel DNA. Lo studio delle proprietà immunitarie dei pipistrelli è dunque fondamentale per comprendere i meccanismi di riparazione del DNA, che potrebbero farci trovare rimedi allo sviluppo del cancro nell'uomo.

Più specie significa più ricchezza, più possibilità di scoperta, più tasselli nella struttura intricata della vita. Ad oggi sono state registrate circa 1,7 milioni di specie di animali, piante e funghi, ma è probabile che ce ne siano 8-9 milioni e forse fino a 100 milioni. Tutte loro ci offrono gratuitamente una miriade di soluzioni, di risorse, di benefici per la nostra vita e per la nostra stessa esistenza. Un'esistenza di cui si ipotizza la fine proprio per il drastico declino di specie a cui stiamo assistendo (non siamo certo come i tardigradi, l'unicophylum sopravvissuto a tutte e cinque le precedenti estinzioni, che riesce ad adattarsi a temperature che vanno da - 180 a +150 gradi Celsius). Frenarne il declino è quindi tra le principali azioni che oggi tutti i governi e le popolazioni del mondo devono intraprendere. Quello in cui viviamo è un mondo straordinariamente vario, da esplorare e da conoscere per coglierne tutta la bellezza e tutta l'importanza.


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