14 novembre 2017
ore 14:51
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Una recente ricerca del CNR con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha messo in luce un apparato vulcanico sommerso nel Mar Tirreno fino ad ora sconosciuto. Sarebbero almeno 7 i nuovi vulcani scoperti che assieme a quelli già noti formano una lunga catena vulcanica di oltre 90km nota con il nome di Catena vulcanica del Palinuro. 15 vulcani in tutto estesi orientativamente da ovest a est un centinaio di chilometri a sud del golfo di Salerno

Scoperta una nuova catena vulcanica sommersa nel Mar Tirreno si tratta della catena del Palinuro (in foto Stromboli)
Scoperta una nuova catena vulcanica sommersa nel Mar Tirreno si tratta della catena del Palinuro (in foto Stromboli)

I dati raccolti dai ricercatori mostrano che la dimensione dell'intera catena vulcanica risulta maggiore non solo di quella delle Isole Eolie ma anche degli altri vulcani sottomarini del Tirreno meridionale, compreso il Marsili che non ne fa parte. "Inoltre molte di queste strutture vulcaniche presentano caratteristiche compatibili con l'apertura di micro-bacini oceanici dove si crea nuova crosta terrestre a seguito della risalita dei magmi lungo fratture - spiega Salvatore Passaro, geologo marino dell'Iamc-Cnr - Questi vulcani sono stati attivi sicuramente tra 300.000 e 800.000 anni fa, ma non è da escludere che siano stati attivi in tempi più recenti. Oggi sono caratterizzati da attività idrotermale sottomarina a si collocano in una zona di anomalia termica (circa 500°C a 1 km sotto il fondo del mare)".

La catena vulcanica del Palinuro prende il nome dall'omonimo capo poso proprio a nord di questo apparato
La catena vulcanica del Palinuro prende il nome dall'omonimo capo poso proprio a nord di questo apparato

Lo studio è ancora all'inizio. La conoscenza della storia eruttiva di questi vulcani è ancora parziale e necessita di ulteriori dati e ricerche oceanografiche ma i risultati fin ora raggiunti rivoluzionano in parte la geodinamica del Tirreno e delle zone di subduzione nel mondo, e aprono nuove strade non solo alla ricostruzione dell'evoluzione della crosta terrestre, ma anche alla interpretazione e significato geodinamico delle catene vulcaniche sottomarine attive e degli archi insulari.


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