6 marzo 2020
ore 17:02
di Lorenzo Badellino
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 Per tutti

Le ondate di gelo nel mese di marzo non sono un fatto impossibile in Italia, anche se abbastanza raro. Quella del 1987 rimarrà comunque nella storia per durata ed intensità. La causa principale fu lo sbilanciamento dell'artefice del gelo in Europa, l'anticiclone russo-siberiano, che in quel mese a più riprese si diresse verso il Mediterraneo centrale e l'Italia. Sin dai primi giorni del mese inizio i suoi affondi retrogradi verso ovest, raggiungendo l'Italia già il giorno 3. 

Un lungo ponte di alta pressione disteso dalle coste iberiche alla Russia settentrionale incanalò, lungo il suo fianco meridionale, un intenso flusso di correnti da nordest che dalla gelida Russia inizio a marciare verso sudovest diretto verso il cuore dell'Europa. Primi a farne le spese furono gli stati baltici, la Bielorussia, l'Ucraina, poche ore dopo anche la Penisola Balcanica. Le temperature sull'est del continente piombarono abbondantemente sotto zero e le neve tornò a rivestire tutte le zone di pianura.

Poco dopo, a partire dai giorni 3-4 marzo, il grande gelo siberiano raggiunse il Mediterraneo centrale e l'Italia e continuò ad affluirvi almeno fino alla metà del mese. Mentre al Nord tale circolazione si tradusse in un clima gelido ma secco, al Centro-Sud si avvertì palesemente la natura instabile del flusso russo-siberiano, con isoterme a 1500m che raggiunsero i -12°C tra il 6 e l'8 marzo lungo quasi tutto l'Adriatico, compresa la Puglia.

Su gran parte della regione si registrarono diverse giornate di ghiaccio, con temperature che nemmeno di giorno riuscirono a superare gli zero gradi. Sulle zone collinari delle Murge capitò per due settimane di fila, dal giorno 4 al 18, alla stazione di Gioia del Colle. Ma insieme al gelo arrivò anche tanta neve, spesso fin sulla costa. Qualche centimetro si depositò addirittura sulla costa salentina, 30cm a Lecce, ma sulle zone dell'entroterra gli accumuli nevosi furono da record. Su alcune località delle Murge, in Provincia di Bari, si raggiunsero 80cm di neve a 300m (Castellana Grotte), più di mezzo metro nella vicina Turi (250m), a Gioia del Colle oltre 70cm.

Gelo e neve interessarono anche parte del versante tirrenico dell'Italia centro-meridionale. I fiocchi raggiunsero infatti Firenze il 16 marzo, depositando fino a 20cm di neve, ma venne imbiancato anche il resto della Toscana. Nevicò ripetutamente anche a Potenza, un giorno i fiocchi raggiunsero poi Napoli, Crotone e Palermo.


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