12 febbraio 2021
ore 23:00
di Manuel Mazzoleni
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2 minuti, 55 secondi
 Per tutti

Con il termine Buran (molte volte chiamato erroneamente Burian) si identifica un gelido vento nordorientale che durante il periodo invernale soffia sulle gelide e sterminate lande siberiane o le steppe kazake diretto verso gli Urali e le pianure sarmatiche. Spesso esso si spinge in Asia sin verso lo Xinjiang, mentre più raramente valica gli Urali invadendo l'Europa. Il termine deriva dalla lingua russa o ancora prima dal turco burağan, che significa "vento molto forte". In effetti il Buran è un vento burrascoso il cui arrivo, oltre a far crollare la temperatura ( anche di 10°C in meno di 24 ore), è spesso legato al fenomeno dello scaccianeve, ovvero vere e proprie tormente di neve con fiocchi farinosi sollevati in moti vorticosi che riducono sensibilmente la visibilità.

MA DOVE NASCE ? Il tutto ha origine nelle sterminate pianure, steppe o altopiani tra la Siberia, il Kazakistan, la Mongolia e le altre ex Repubbliche Sovietiche dell'Asia centrale, a nord del mar Caspio. Qui durante il periodo invernale il forte raffreddamento, indotto da una considerevole riduzione della luce solare e dalla lontananza da specchi d'acqua mitigatori, porta alla formazione di un gelido strato d'aria dello spessore di pochi chilometri. L'aria gelida e pesante da origine al famoso anticiclone Russo-Siberiano, un anticiclone termico che a differenza di quelli dinamici (come quello delle Azzorre) non sempre è sinonimo di tempo stabile e soleggiato.

COME FA AD ARRIVARE IN EUROPA ? Solo con determinate configurazioni bariche il Buran predilige spingersi in Europa invece che in Asia. Lo schema barico favorevole è il così detto "Ponte di Weikoff", che si origina quando l'alta pressione delle Azzorre si allunga verso l'Atlantico settentrionale o ancor meglio la Scandinavia, saldandosi in parte con l'alta pressione russo siberiana. L'aria di origine siberiana scorre così lungo il bordo orientale del ponte altopressorio spingendosi verso il cuore del vecchio continente, dove penetra con gelidi venti da NE/ENE che portano un tracollo termico e locali eventi di Blizzard. Se il ponte è robusto l'aria fredda può percorrere in moto retrogrado anche tutta l'Europa, raggiungendo anche l'Italia, la Francia e la Penisola Iberica.

CHE CARATTERISTICHE HA ? Come detto il Buran trasporta una massa d'aria molto fredda e pesante, che tuttavia ha uno spessore di circa 1500/2000 metri. Nel luogo dove si origina spesso presenta aria relativamente più calda in quota, dando origine a inversioni termiche e stabilità atmosferica. Spingendosi verso Sud diventa instabile per riscaldamento dal basso e, al suo arrivo nell'Europa centrale e nel Mediterraneo, presenta tutte le caratteristiche di un'aria molto instabile. Trattandosi di aria artica continentale (cAK) ha solitamente una temperatura anche di -15/-20°C a 850 hPa in Italia, ha un gradiente verticale di circa 0.8°C ogni 100m e bassa umidità (inferiore a 5 g/Kg).

IN ITALIA ? A volte esso riesce a raggiungere anche la nostra Penisola, portando un deciso calo termico e maltempo invernale con nevicate sino in pianura. Ne sono la prova le storiche invernate del febbraio 1929 e 1956. Più recentemente ricordare gli episodi di Buran del marzo 1971, gennaio 1985, febbraio 1991 e del febbraio 1996, quando si realizzarono delle intense fasi di gelo, soprattutto sulle regioni centro-settentrionali, con valori ben sotto la soglia degli 0°. Nel XXI secolo ricordiamo gli episodi del febbraio 2012 e del gennaio 2017.


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