10 novembre 2022
ore 15:34
di Federico Brescia
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Cop27, Sharm El-Sheik
Cop27, Sharm El-Sheik

AGGIORNAMENTO GIOVEDI' 10. Alla conferenza Onu è arrivata l'astronomica previsione di quanti miliardi di dollari all'anno - circa 2.400 - serviranno ai Paesi del sud del mondo per affrontare i cambiamenti climatici. Un surriscaldamento globale confermato da un record meteorologico che molti avevano intuito facendo il bagno in mare pochi giorni fa: lo scorso ottobre, in Europa, è stato il più caldo di sempre. 

Disordini nelle capitale egiziane, sono circa 3.000 le persone arrestate per aver lanciato appelli a manifestare nella giornata dell'11 novembre quando è prevista la partecipazione del presidente Joe Biden alla conferenza dell'Onu sul clima.

Pubblicate le più recenti proiezioni sull'impatto dell'inquinamento sulla temperatura media globale: un preoccupante aumento di 2,7 gradi centigradi entro il 2100 rispetto ai livelli preindustriali se le politiche climatiche non migliorano. Se invece venissero implementati gli obiettivi per il 2030, la cifra scenderebbe a 2,4°C, la stessa stima del 'Cat' dell'anno scorso, ma sempre ben al di sopra dell'obbiettivo di 1,5 gradi fissato alla COP21 di Parigi nel 2015.

AGGIORNAMENTO MERCOLEDI' 9. Il vertice sul clima delle Nazioni Unite Cop27 in Egitto non può che confermare gli obiettivi climatici ma dovrà tenere conto del breve, del medio e del lungo termine perché adesso abbiamo un problema di sicurezza energetica, che è contingente. Lo ha affermato oggi Claudio Descalzi, Amministratore Delegato dell'Eni, specificando che la sostenibilità ambientale è la priorità ma ci devono essere altre gambe.

'Su una sola gamba si fa fatica a stare in piedi, ci vuole una gamba legata alla sicurezza energetica e poi una gamba che è quella della competitività. Se punti solo su una cosa e lasci indietro sicurezza e competitività non riesci più a fare business, se le cose non si fanno in modo ideologico, possano stare insieme', sostiene ancora Descalzi in un'intervista (Fonte Ansa).

AGGIORNAMENTO MARTEDI' 8, LE PAROLE DI PETTERI TAALASI, SEGRETARIO GENERALE WMO. In occasione dell'apertura della Conferenza Onu sul clima Cop27 si è discusso dello 'Stato del clima globale nel 2022' curato dalla WMO (Organizzazione Meteorologica Mondiale), secondo cui la temperatura media del nostro pianeta è di 1,15°C superiore a quella dei livelli pre-industriali (1850-1900).

Secondo la WMO l'aumento delle temperature è direttamente proporzionale all'incremento delle immissioni di gas serra nell'atmosfera e nel 2021 è stata raggiunta una quantità record che sta continuando a salire anche nel corso di quest'anno. Secondo Petteri Taalas, segretario generale della WMO 'Maggiore è il riscaldamento, peggiore l'impatto. Abbiamo livelli così alti di anidride carbonica nell'atmosfera oggi che l'obbiettivo di 1,5 gradi dell'Accordo di Parigi è a malapena raggiungibile. E' già troppo tardi per molti ghiacciai, e lo scioglimento continuerà per centinaia se non migliaia di anni, con enormi conseguenze sulla sicurezza idrica' - sostiene Petteri Taalas.

Le conseguenze del riscaldamento globale sono già sotto gli occhi di tutti, con la fusione delle calotte polari e dei ghiacciai e il conseguente innalzamento del livello del mare, ma anche con fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti e allo stesso tempo con l'avanzamento della desertificazione.

L'aumento di alcuni millimetri all'anno del livello dei mari si traduce in un aumento da mezzo metro a un metro in un secolo. 'Questa è una minaccia per milioni di abitati delle zone costiere e delle isole. I paesi che contribuiscono maggiormente al cambiamento climatico soffrono di più, come abbiamo visto con le terribili alluvioni in Pakistan e la lunga e mortale siccità nel Corno d'Africa. Ma anche società ben preparate quest'anno sono state colpite dagli eventi estremi, come abbiamo visto per le ondate di calore e la siccità in larga parte d'Europa e della Cina meridionale' - conclude Petteri Taalas.

OMS. Secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) tra il 2030 e il 2050 il numero di vittime causate dalle conseguenze dei cambiamenti climatici salirà di circa 250000 all'anno e i costi dei danni alla salute oscilleranno tra i 2 e i 4 miliardi di dollari all'anno.

GLI ULTIMI OTTO ANNI SONO STATI I PIU' CALDI: si continua a discutere su l'Accordo di Parigi del 2015 che prevedeva di contenere entro i 2°C il riscaldamento globale, rispetto ai livelli preindustriali, ma l'ultimo report del Programma Onu per l'Ambiente afferma che entro fine secolo si rischia di raggiungere un +2,6°. Secondo il WMO gli ultimi 8 anni sono stati i più caldi fra quelli registrati finora, la causa principale si riconduce alle emissioni di gas sempre maggiori. "I cambiamenti climatici stanno avvenendo più velocemente del previsto e bisogna trovare soluzioni il prima possibile, rispondendo ai segnali che ci sta dando il clima con azioni ambiziose e mirate, prima che sia troppo tardi", queste le parole del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

Nella giornata di domenica 6 novembre è iniziata la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27) che quest'anno si terrà a Sharm El-Sheik e che durerà fino al 18 novembre. 

Cosa aspettarsi e quali sono gli impegni presi. Le discussioni verteranno su 6 argomenti chiave: Transizione giusta, Sicurezza alimentare, Finanza innovativa per il clima e lo sviluppo, Investire sul futuro dell'energia, Sicurezza idrica, Cambiamento climatico e sostenibilità delle comunità vulnerabili. A causa della guerra in Ucraina le tematiche ambientali e climatiche sono passate in secondo piano per la necessità di dare delle risposte all'impennata del costo della vita e alla recessione economica. La Cop26 tenutasi l'anno scorso a Glasgow aveva promesso tutti gli sforzi possibili per limitare il riscaldamento globale a 1.5°C ma tutt'oggi le emissioni di gas serra sono ancora in aumento. Buone notizie arrivano dall'India: il Paese, che aveva bloccato assieme a Washington e Pechino il compromesso finale di Glasgow, riducendone l'ambizione, pare solidamente avviato sulla strada della transizione energetica. In questa Cop27 probabilmente si riaprirà anche il dibattito sul nucleare, già ripreso in Scozia. 

Un fondo italiano per il clima da 840 milioni di euro l'anno per cinque anni sarà presentato ufficialmente proprio a Sharm il 7 novembre. In quella data è attesa in Egitto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La leader sarà chiamata nei prossimi mesi a esprimere coi fatti il peso che la questione climatica avrà nel suo esecutivo. Il programma comune del centrodestra era abbastanza vago al riguardo. Tra i grandi assenti spicca il nome di Greta Thunberg, famosa attivista, e Xi Jinping, quest'ultimo a capo di uno dei paesi attualmente a maggiore emissione, la Cina.

Sharm El-Sheik blindata. Si rincorrono voci di una possibile protesta di massa nel sesto giorno del vertice. Ecco perché l'area, a meno di una settimana dall'inizio del summit, è strettamente sorvegliata dalle forze dell'ordine. Gli abitanti della zona parlano di misure di sicurezza restrittive che hanno sconvolto le loro vite: cancellazione di eventi, rimpatrio forzato dei cittadini non residenti a Sharm, una stretta sorveglianza agli ingressi e alle uscite e un numero notevolmente aumentato di poliziotti in assetto antisommossa. "Sembra una zona di guerra" dicono alcuni cittadini.


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