9 aprile 2020
ore 10:00
di Carlo Migliore
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3 minuti, 21 secondi
 Per tutti

Con i primi caldi stagionali tornano le zanzare: qualcuna ha già fatto la sua comparsa nelle città e in periferia da qualche giorno con l'addolcimento del clima. Nei prossimi giorni quando le temperature raggiungeranno e supereranno anche i 23-24°C è plausibile attendersi una loro maggiore presenza. Com'è noto la zanzara per potersi riprodurre ha bisogno di sangue umano o animale, quindi la domanda che molti si staranno ponendo alla luce dell'emergenza di Coronavirus è se la zanzara succhiando il sangue a un infetto possa poi trasmettere il virus pungendo subito dopo una persona sana.

Sappiamo che la zanzara può essere portatrice di molte malattie e non soltanto parassitarie come la malaria ma anche virali come il Dengue e la Febbre Gialla, tanto che ogni anno nel mondo si calcola che i decessi causati dalle zanzare possano raggiungere anche la terribile cifra di 700mila persone. Verrebbe allora da pensare che le zanzare possano trasmettere un virus in qualsiasi circostanza ma tutto dipende dalla capacità di alcuni agenti infettivi di adattarsi al loro organismo o meno. Ci sono infatti numerosi virus che non riescono a sopravvivere nelle zanzare o a infettarle, come quello dell'HIV o quelli responsabili di Ebola.

Per prima cosa va chiarito un concetto: il sangue che la zanzara ci succhia finisce nel suo stomaco e li resta; dunque se la zanzara punge un altra persona subito dopo di noi, non c'è nessuna possibilità che il sangue succhiato in precedenza possa mescolarsi a quello nuovo salvo che nel suo stomaco. Perché una zanzara possa trasmettere il virus deve essere infettata essa stessa dal virus proprio come avviene per le persone, quindi dovrebbe essere in grado di trasmetterlo attraverso il suo pungiglione e vediamo perché.

Cosa succede quando la zanzara ci punge? Subito dopo aver infilato il suo pungiglione attraverso la nostra cute, l'insetto ci inietta una sostanza anestetica e anticoagulante che ha la funzione di non farci avvertire il pizzico e fluidificare il sangue di modo che possa scorrere agevolmente all'interno del pungiglione, altrimenti per la zanzara sarebbe come per noi succhiare del miele con una cannuccia, molto complicato! L'iniezione di questa sostanza è l'unico momento in cui il virus potrebbe trasferirsi e dovrebbe esservi contenuto. Il Coronavirus dovrebbe quindi riuscire a superare lo stomaco e diffondersi in altre parti del suo organismo. Dovrebbe poi infine raggiungere le ghiandole che la zanzara utilizza per produrre questa sostanza. È un percorso piuttosto complicato considerando che nell'apparato digerente delle zanzare ci sono sostanze che disgregano il sangue per poterlo trasformare in sostanze nutrienti utili all'insetto. In questo processo, gli eventuali virus presenti vengono quasi sempre distrutti, rendendo impossibile il contagio da parte della zanzara. Tra l'altro la durata media della vita di una zanzara, inferiore alla settimana, gioca un ruolo importante nei tempi di incubazione del Coronavirus che come sappiamo sono abbastanza lunghi.

In aggiunta il Coronavirus ha una storia piuttosto recente e non sembra esposto a particolari mutazioni che potrebbero consentirgli di infettare le zanzare, cosa che invece è avvenuta per virus più antichi ed "esperti" come il Dengue e la Febbre Gialla. Tra l'altro il Coronavirus si concentra nelle vie più profonde del nostro sistema respiratorio, mentre è relativamente meno presente nel sangue. Anche se con un prelievo una zanzara ottenesse una quantità di sangue con un'alta carica virale, questo non implicherebbe una sua infezione, per i motivi che abbiamo visto prima. La principale fonte di contagio del Coronavirus sono le piccole gocce di saliva emesse tossendo, starnutendo o parlando a voce alta. La trasmissione può essere diretta o, più di frequente, indiretta attraverso il contatto con superfici che sono state contaminate. 

Insomma, almeno s questo possiamo stare ragionevolmente tranquilli!!


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