Siamo Meteo ufficiale del giro d'Italia
SCOPRI IL GIRO
18 novembre 2023
ore 13:39
di Carlo Migliore
tempo di lettura
8 minuti, 8 secondi
 Per tutti

18 NOVEMBRE ORE 13:00 - MAGMA VICINO ALLA SUPERFICIE, L'ATTIVITA' SISMICA CONTINUA - Uno dei motivi principali per cui la città è stata completamente evacuata è che si riteneva altamente probabile un'eruzione passante per il centro cittadino. Questo perchè Grindavik si trova per metà all'interno del grande Graben che in profondità contiene il tunnel magmatico. Si tratta di un canalone caratterizzato da una zona centrale che si abbassa (ad un ritmo di 3/4cm al giorno) rispetto ai bordi, formatosi in seguito allo stiramento crostale che va in direzioni opposte

Dalle ultime analisi effettuate si ritiene che il magma sia più vicino alla superficie nella zona di Lagafell poco a Nord della città. Se così fosse, in caso di eruzione il problema potrebbe essere solo quello di riuscire a tenere lontano dalle case il flusso di lava. Qualcosa che era già stata tentata nella precedente eruzione del Fagradalsfjall. Intanto l'attività sismica pur se diminuita rispetto a una settimana fa, resta elevata. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati circa 2000 terremoti i cui epicentri per la gran parte sono stati localizzati sotto la località di Lagafell.

16 NOVEMBRE ORE 11:00 - SITUAZIONE ANCORA POCO VARIATA - Ora l'attività sismica relativa alla Penisola di Reykjanes è visibile anche online su un canale youtube. Il rilevamento di precisione dei terremoti, anche di quelli più piccoli con magnitudo negativa è stato reso possibile grazie ad una nuova tecnologia che sfrutta una cavo di fibra ottica molto sensibile realizzato da Telecom (strisce rosse = terremoti):


Intanto non si rilevano significative variazioni rispetto alle ultime 24 ore, la sismicità è bassa e non ci sono apprezzabili deformazioni nella zona in cui si sono formate le  spaccature della crosta. La città di Grindavik resta evacuata e gli sfollati attendono l'evoluzione del fenomeno. Non si conoscono i tempi di sviluppo di una potenziale eruzione, secondo un gruppo di scienziati questa tribolazione potrebbe durare a lungo, forse persino degli anni.

15 NOVEMBRE ORE 20:00 - LIVELLI DI SO2 IN AUMENTO, MA CI SONO DUE POSSIBILI SPIEGAZIONI - L'anidride solforosa è un gas altamente  tossico legato alla degassazione di una massa magmatica. Livelli molto elevati di questo gas sono stati rilevati in corrispondenza delle grandi spaccature che attraversano la città di Grinndavik. Questo potrebbe significare che il magma è molto vicino alla superficie (poche centinaia di metri o persino meno di 100m) e quindi prossimo alla fuoriuscita dalla crosta. Per questo motivo a tutte le persone a cui era stato concesso di rientrare temporaneamente in casa, è stato chiesto di lasciare il più velocemente possibile la città. Ma c'è anche un'altra spiegazione per i livelli così elevati di SO2, nelle ultime ore c'è stato un sensibile rinforzo dei venti orientali sulla Penisola e questo vento potrebbe aver trasportato l'anidride solforosa dei flussi di lava ancora in raffreddamento legati alle eruzioni del 2021, 2022 e 2023 del vulcano Fagradalsfjall verso la città di Grindavik. Intanto la comunità scientifica ha quantificato il volume di roccia fusa coinvolto nel processo, sarebbero circa 70 milioni di metri cubi di magma con un'alimentazione del dicco di circa 75 metri cubi al secondo.

15 NOVEMBRE - AGGIORNAMENTO ORE 14:00 - Solo (si fa per dire) 800 terremoti dalla mezzanotte e tutti con una magnitudo inferiore a 3.0. Nulla a confronto di quanto accadeva la settimana scorsa quando i terremoti erano migliaia l'ora e le magnitudo frequentemente superiori alla M 4.0 con punte di M 5.2. La diminuzione dell'energia sismica è la conseguenza di una diminuzione della tensione nel sottosuolo il che si traduce in una minore deformazione. Anche le enormi spaccature, tecnicamente dei "Graben" che si erano formate all'inizio della crisi, non mostrano variazioni significative anche se ci sono delle emissioni di vapore e gas. Dall'11 novembre non ci sono sostanziali variazioni nei parametri monitorati. Il dicco magmatico resta in posizione a bassa profondità (poche centinaia di metri dalla crosta) e sembra aver iniziato un processo di solidificazione ai suoi margini ma si ritiene che nell'area centrale continui ad essere alimentato da una sorgente profonda. Questo significa che l'eruzione è ancora molto probabile ma i tempi potrebbero allungarsi. Nel frattempo per misurare la sismicità è stata utilizzata una nuova tecnologia, sviluppata da qualche anno che utilizza un lungo cavo di fibra ottica ad altissima sensibilità.

14 NOVEMBRE - AGGIORNAMENTO ORE 18:30 - SISMICITA' E DEFORMAZIONI DEL SUOLO DRASTICAMENTE DIMINUITE, L'ERUZIONE DIVENTA UN ENIGMA - L'escalation che aveva portato all'evacuazione dell'intera zona per una possibile imminente eruzione ovvero le migliaia di terremoti e le spaccature sempre più ampie del suolo, non ha avuto un seguito nel corso delle ultime ore. La sismicità è diminuita e la deformazione del suolo si è pressoché arrestata. Cosa significa tutto questo? 


Le ipotesi sono due, o il magma è troppo vicino alla superficie per provocare terremoti significativi oppure l'afflusso di magma dal mantello al tunnel (Dicco), per altro ben identificato in posizione e direzione (zona viola nell'immagine in alto), si è arrestato e la massa incandescente è entrata in una sorta di equilibrio con le rocce circostanti che non gli consente di salire ulteriormente. Solo col trascorrere delle ore si potrà avere un quadro più chiaro della situazione che appare decisamente enigmatica

Le autorità hanno approfittato di questa relativa quiete per consentire agli abitati di fare un rapida toccata e  fuga dalle proprie abitazioni per prelevare le cose di cui hanno più bisogno. Intanto dalle spaccature che si sono formate nelle strade fuoriesce del vapore, non è ben chiaro se sia legato alla rottura di condutture di acqua calda o se sia di origine vulcanica.


13 NOVEMBRE LUNEDÌ - SI DELINEA IL PERCORSO DEL MAGMA SOTTERRANEO, ERUZIONE SEMPRE PIU' VICINA - Una grossa fenditura nel terreno attraversa parte della città di Grindavik proseguendo poi anche verso nordest. Tecnicamente questo tipo di collasso si definisce "Graben" e indica il rilassamento della crosta  causato un margine distensivo (in allargamento) come quello che attraversa l'intera isola passando per la Penisola di Reykjanes. La profondità varia da un metro ad alcuni metri.


Il tunnel di magma è proprio li sotto, pronto a uscire in superficie e ormai sembra solo una questione di ore anche se è difficile fare una stima precisa dei tempi. La città è ormai deserta, non ci sono più nemmeno gli animali e la popolazione evacuata aspetta con ansia di conoscere la sorte delle proprie case. Non è ancora chiaro  dove si aprirà la bocca o le bocche eruttive da cui zampillerà la lava.C'è il concresto rischio che se ciò avverrà sotto il livello del mare con quella che in gergo si definisce un'eruzione Sursetsiana, l'indice di esplosività sarà enormemente più alto e significativamente più ampia potrebbe essere l'area interessata dalla distruzione. Intanto l'attività sismica continua.



12 NOVEMBRE DOMENICA ORE 12:00 - Sono ore di trepidante attesa per la popolazione evacuata dalla città di Grindavik dove la terra continua a spaccarsi. L'attività sismica è diminuita nel corso delle ultime 24 ore con circa 800 eventi dalla mezzanotte tutti con una magnitudo inferiore al 3.0 ma secondo gli studiosi, questo rallentamento non va interpretato come un buon segnale, l'eruzione viene ritenuta ancora imminente anche se non è possibile dire con precisione quando avverrà, da poche ore fino a qualche giorno. La autorità assieme anche a molti volontari stanno provvedendo nel frattempo ad evacuare anche il bestiame, prevalentemente ovini, che sono presenti nella zona.

 

11 NOVEMBRE - ORE 20:00 MAGMA A SOLI 800M DI PROFONDITA' SI TEME UN'ERUZIONE SOTTOMARINA - Secondo le ultime analisi il corridoio di magma (linea rossa) si troverebbe a soli 800m di profondità e si estenderebbe su una lunghezza di 15km passando poco a ovest della città di Grindavik lambendola. L'eruzione potrebbe iniziare in qualsiasi momento e aumenta la probabilità che si possa verificare in mare. Se  questo dovesse accadere cambierebbero completamente le modalità eruttive perchè l'interazione acqua-magma potrebbe essere molto esplosiva. Intanto l'attività sismica è diminuita rispetto al pomeriggio.

10 NOVEMBRE - ORE 14:00 - ENORMI CREPE NELLE STRADE E NEL SUOLO - Fanno paura le spaccature che si stanno aprendo nella terra nella zona interessata dai forti terremoti. Sono proprio queste le fratture che potrebbero, se si dovessero allargare ulteriormente, favorire la risalita del magma. Va detto che le  eruzioni che si verificano in Islanda sono eruzioni effusive con un bassissimo indice di esplosività, le aree ad alto rischio sono pertanto quelle che si trovano nelle immediate vicinanze dell'apertura della bocca eruttiva.


Un'eruzione è imminente in Islanda, a tal punto che le autorità del dipartimento della protezione civile, hanno disposto la completa evacuazione della città di Grindavík (3500 abitanti) a circa 60km dalla Capitale Reykjavik e della centrale elettrica di Svartsengi. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati più di mille terremoti, decine di migliaia negli ultimi giorni a profondità via via più superficiali, segno che le fratture della roccia stanno gradualmente migrando verso l'alto. E' il segnale inequivocabile che il magma sta risalendo e potrebbe determinare un'eruzione nei prossimi giorni o nelle prossime ore nella zona vicina alla città o sotto la città stessa! Intanto scosse brevi ma violente in grado di causare anche molti danni si susseguono a ripetizione. Un vero e proprio incubo per gli abitanti della zona.







Seguici su Google News


Articoli correlati