Islanda - Eruzione meno intensa ma l'emergenza continua. Ecco la situazione
L'emergenza continua ma ora il pericolo è rappresentato dal percorso della lava.
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AGGIORNAMENTO 20 DICEMBRE: L'eruzione continua
a indebolirsi. Nella fase iniziale le fontane di lava hanno interessato
tutta la frattura raggiungendo anche i 100m di altezza poi l'energia è diminuita
e le fessure hanno iniziato a contrarsi formando singole bocche eruttive. Le
nuove immagini aeree dell'area mostrano che ora ci sono solo tre bocche che
eruttano a sud-est di Stóra-Skógfell, due in meno rispetto alle cinque di ieri
martedì. La lava è fluita principalmente verso est, ma c'è una lingua
lavica che scorre anche verso ovest nella zona a nord di Stóra-Skógfell. E' indiminuzione anche l'attività sismica, dall'inizio dell'evento in data 18
dicembre sono stati misurati circa 320 terremoti con epicentri lungo i canali
magmatici. Il terremoto più forte, di magnitudo 4.1 si è verificato lunedì
alle 23:25. Dalla mezzanotte l'attività sismica si è smorzata ulteriormente,
nella regione sono stati registrati solo 10 terremoti di bassa magnitudo. Intanto,
in seguito all'eruzione, il suolo a Svartsengi che prima dell'evento si era
sollevato di 35cm ha iniziato ad abbassarsi, fino ad ora l'abbassamento è stato
di 7/8cm, segnale che il canale magmatico si sta gradualmente svuotando. È ancora
troppo presto per capire se il magma continua ad essere alimentato dal profondo
ma fino a che il suolo sotto Svartsengi non tornerà a sollevarsi, ci sono buone
possibilità che l'eruzione possa terminare in tempi relativamente brevi. Gli scienziati ritengono
tuttavia che non è ancora il momento per abbassare la guardia, altre bocche
potrebbero aprirsi e non si esclude che ciò possa avvenire anche a sud nelle
vicinanze dei centri abitati che restano tutt'ora evacuati.
Peaking inside the main crater at eruption near Grindavik and Blue Lagoon.
— Greg Lukosek (@lukos86) December 20, 2023
Mount Kelir in the background. Watch the whole video including massive fountains of lava at the end #volcano #drone #grindavik #iceland pic.twitter.com/NgFPhzBgZu
Incredibili immagini dall'#Iceland #Reykjanes#IcelandEruption
— (@saluti37) December 20, 2023
pic.twitter.com/wWheQmoyuz
Erano i primi giorni di novembre quando l'attività sismica nel settore meridionale della penisola di Reykjanes in Islanda subì una drastica intensificazione. Migliaia di terremoti al giorno con una magnitudo massima fino a 5.2 fecero scattare l'allarme e la città di Grindavik molto vicina agli epicentri fu immediatamente evacuata pensando che di li a poche ore sarebbe iniziata l'eruzione. Nei giorni successivi la diminuzione del numero di terremoti e anche della loro energia fece intuire che l'evoluzione avrebbe richiesto tempi più lunghi. Dopo un mese e arriviamo ai primi di dicembre l'eruzione era ancora ritenuta molto probabile in quanto la deformazione del suolo non si era mai arrestata. La sismicità è rimasta poi molto bassa fino alla serata di ieri lunedì quando contemporaneamente ad un intenso sciame sismico, all'incirca alle 22:17 ora italiana, l'evento eruttivo si è verificato. La lava a iniziato a fuoriuscire in un unico punto 4km a nordest della città di Grindavik poi la frattura si è rapidamente allargata e ha raggiunto una lunghezza di circa 4 chilometri. In gergo questo tipo di eruzioni viene definito col termine "Fissurali".
Eruption fissure still ~4km long but effusion rate has decreased, as expected. Fissure end 3km north of Grindavik but lava not going towards it or the power plant. So far, eruption is as non-threatening as could have been hoped for. Images @Vedurstofan @almannavarnir #Reykjanes pic.twitter.com/yIjUPHRVVf
— Dr. Evgenia Ilyinskaya (@EIlyinskaya) December 19, 2023
An eruption has begun near the evacuated town of Grindav . Our priorities remain to protect lives and infrastructure. Civil Defence has closed off the affected area. We now wait to see what the forces of nature have in store. We are prepared and remain vigilant.
— President of Iceland (@PresidentISL) December 19, 2023
@Vedurstofan pic.twitter.com/yKx4WKU61c
Non è stata un'eruzione esplosiva in quanto i magmi basaltici islandesi sono poveri di gas e l'arrivo del magma alla pressione atmosferica non crea degassazioni improvvise ma inizialmente si era ritenuto possibile che l'eruzione potesse essere subacquea, in quel caso il magma a contatto con l'acqua del mare avrebbe potuto creare forti esplosioni. Così per fortuna non è stato. L'unico pericolo è adesso non trovarsi sul percorso della lava. Al momento la città di Grindavik e la centrale geotermica non corrono alcun pericolo ma la città resta evacuata dal momento che ci sono ancora molte incognite sull'evoluzione del fenomeno. La guardia resta particolarmente elevata e tutto andrà seguito con molta attenzione. In questo video il momento esatto in cui la lava ha raggiunto la superficie:
Da alcune ore le fontane di lava si sono ridotte e l'eruzione ha iniziato a perdere potenza. Non è possibile fare una stima di quanto potrà durare ma chi si sta occupando del fenomeno ritiene che potrebbe terminare entro 7/10 giorni.
da questo link è possibile seguire la diretta.