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7 giugno 2023
ore 12:50
di Lorenzo Badellino
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incendi, immagine di archivio
incendi, immagine di archivio

Il Canada orientale continua a bruciare a causa degli incendi cominciati con largo anticipo già nel mese di maggio, quando solitamente la stagione prende il via a luglio. Sono già andati in fumo 3,5 milioni di ettari, molti dei quali nel Quebec. Ma il fuoco ha coinvolto anche la Nuova Scozia e non ha risparmiato stati occidentali, come British Columbia, Alberta e Saskatchewan. Al momento in tutto il territorio canadese sono attivi ben 416 incendi attivi, 240 dei quali definiti fuori controllo dal Canadian Interagency Forest Fire Center. Martedì mattina la città di Ottawa, nell'Ontario orientale al confine con il Quebec, si è svegliata sotto una fitta coltre di fumo che ha ridotto sensibilmente la visibilità e oscurato quasi del tutto il sole.



La presenza di un vortice di bassa pressione sulle coste orientali del Canada innesca correnti settentrionali sul suo bordo sinistro che trasportano i pennacchi di fumo verso sud, inoltrandoli ben oltre il confine statunitense. Il fumo denso e acre si è propagato fino a New York, dove da martedì mattina non è quasi più possibile vedere il Sole e la qualità dell'aria è peggiorata sensibilmente a causa delle grandi concentrazioni di particolato fine. Le autorità hanno avvertito i newyorkesi di limitare il più possibile le attività all'aperto anche nei prossimi giorni.




Si prevede che il fumo derivato dagli incendi canadesi si propagherà a molti altri stati, come New Jersey, Connecticut, Massachusetts, Rhode Island, Vermont e New Hampshire, probabilmente fino a venerdì, con possibili ripercussioni sulla salute dei cittadini.



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