18 gennaio 2022
ore 13:04
di Lorenzo Badellino
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 Per tutti
Gelo e neve nell'est Europa (Immagine di archivio)
Gelo e neve nell'est Europa (Immagine di archivio)

Sul bordo destro dell'anticiclone atlantico, esteso e ben radicato sugli stati centro-occidentali europei e proteso verso nord fino al Regno Unito, scendono intense folate di aria gelida che dall'Artico attraversando l'Europa orientale. Si tratta di masse d'aria sospinte da forti correnti nordoccidentali al cui interno sono inseriti vari fronti di instabilità, uno dei quali ha coinvolto nella giornata di lunedì gli stati baltici, la Polonia, Bielorussia e la Russia nordoccidentale.

Il contrasto tra l'aria fredda che ha fatto irruzione nella Mittle Europa ad inizio settimana e quella più mite preesistente ha dato origine a fenomeni addirittura temporaleschi sulle pianure polacche, dove le temperature si sono portate intorno agli zero gradi permettendo alla neve di cadere fino in pianura, accompagnate da diverse scariche elettriche, raffiche di vento e numerosi danni alle abitazioni. I sistemi di rilevamento hanno contato fino a 25 mila fulminazioni ieri in Polonia, un valore record per la stagione come non si vedeva dal lontano 2007, nella notte tra il 18 e il 19 gennaio. Successivamente il fronte si è spinto verso latitudini più meridionali, valicando il Mar Nero e raggiungendo oggi l'Anatolia. I fiocchi hanno fatto la loro comparsa sia sulle coste del Mar Nero che sulle zone interne della Turchia.

Nevica infatti sui rilievi dell'Anatolia oltre i 600/800m circa, con fiocchi ad Ankara (938m) e Malatya (954m), mentre un altro fronte incanalato nello stesso flusso settentrionale sta dando luogo a nevicate fino in pianura tra Bielorussia, Ucraina e adiacenti confini russi con clima molto freddo e temperature intorno a -3/-5°C. 


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