Da quando si pagano i sacchetti di plastica la loro presenza in mare è diminuita del 30%
Aver fatto pagare i sacchetti di plastica sembra portare i primi benefici. La loro presenza nei mari inglesi è scesa del 30%. Ma non sono escluse altre ipotesi, come il cambio delle correnti e i nuovi materiali biodegradabili.
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Rispetto allo scorso decennio il numero di sacchetti di plastica recuperati nei mari intorno al Regno Unito è diminuito in misura considerevole, ben del 30%. Lo rivela uno studio pubblicato su Science, in cui si mette in relazione il pagamento dei sacchetti da parte dei cittadini e la loro dispersione nell'ambiente marino del Regno Unito. Il confronto è stato fatto esaminando l'ultimo decennio e quello precedente, quando la distribuzione dei sacchetti di plastica era ancora gratuita.
Secondo uno degli autori della ricerca, Thomas Maes, 'è incoraggiante vedere che gli sforzi di tutta la società, pubblico, industria e governo, per ridurre i sacchetti di plastica stanno avendo un effetto. Abbiamo osservato cali netti nella percentuale di sacchetti di plastica catturati dalle reti da pesca a strascico in tutto il Regno Unito rispetto al 2010 e questa ricerca suggerisce che lavorando insieme possiamo ridurre, riutilizzare e riciclare e affrontare così il problema dei rifiuti marini'.
Sono stati sollevati però alcuni dubbi sull'effettiva efficacia dell'introduzione del pagamento dei sacchetti (in Inghilterra si pagano 5 pence l'uno dal 2015). Secondo alcune fonti la loro diminuzione potrebbe essere causata dai nuovi materiali che li compongono, molto più sottili e biodegradabili, che permettono una veloce decomposizione.
Lo studio ha inoltre riscontrato un aumento della concentrazione di detriti di plastica durante la pesca, parte dei quali potrebbe però provenire da altre coste marine, a causa di alcuni cambiamenti delle correnti marine che si sono manifestati negli ultimi anni.