6 aprile 2017
ore 10:10
di Daniele Berlusconi
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 Per tutti
Dust devil in Nevada
Dust devil in Nevada


Il Dust Devil (letteralmente Diavolo di Sabbia), non è minimamente legato ad alcuna perturbazione di carattere meteorologico, come i tornado o le trombe d'aria temporalesche, ma è tipico delle belle e assolate giornate in zone piuttosto aride. Le sue dimensioni rimangono tuttavia piuttosto contenute e il cono non si eleva oltre i 500 metri di altezza. Ma perchè si formano? La spiegazione scientifica è legata a fenomeni di tipo termo-convettivo, quando una superficie secca e calda si riscalda eccessivamente rispetto agli stati d'aria appena sovrastanti. In presenza di venti calmi l'aria più calda e meno densa tende a mescolarsi con quella più fredda, e se il rimescolamento avviena in maniera rapida, la turbolenza che si forma è in grado di generare un piccolo mulinello. Questo movimento rotatorio derivante dall'ingresso non uniforme dell'aria dai suoi fianchi, si può intensificare nello stiramento verticale che l'aria calda subisce durante la sua risalita (conservazione del momento angolare).
Nel suo movimento il vortice è in grado di risucchiare polvere e piccoli oggetti e sollevarli in aria, fino a che incontra una superficie più fredda che taglia il rifornimento di nuova aria calda dal basso e porta al rapido collasso del Dust Devil. Questi fenomeni sono frequenti nel deserto del Sahara e sugli altipiani desertici, così come nelle grani pianure americane, in Arizona e in Nevada. Sono più rari in Italia, pur con alcuni casi importani avvistati negli ultimi anni in Puglia e a Trapani, e in particolari condizioni (assenza prolungata di piogge, aria secca, suolo aridi e forte radiazione solare) anche in Pianura Padana.


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