Effetti dei cambiamenti climatici sul vino: situazione critica nel Mediterraneo
L'aumento delle temperature e la scarsità di pioggia cambieranno il vino dei paesi mediterranei , la produzione sarà minore, aumenteranno i prezzi e il grado alcolico.
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L'estate del 2017 è stata una delle più calde degli ultimi decenni e la siccità che la ha accompagnata tra le più gravi che il nostro paese abbia mai vissuto. In un quadro di mutamento climatico globale, purtroppo l'intera Europa sembra essere la zona del mondo a maggior rischio riscaldamento, lo confermano i dati di aumento medio delle temperature, da noi più alte che altrove. In futuro le nostre vite cambieranno e con esse le abitudini e l'alimentazione.
Andreas Flouris, fisiologo dell'University of Thessaly (Grecia) ha realizzato uno studio sulle conseguenze del riscaldamento globale sul vino, prendendo in considerazione i principali produttori dell'area mediterranea, fra cui Italia, Francia e Grecia. La ricerca, condotta empiricamente sull'isola di Cipro, considera possibili scenari futuri che in parte sono già in atto oggi. Gli effetti dei cambiamenti climatici sul vino non riguardano solo le piante in sé ma anche le modalità in cui l'uomo svolgerà il lavoro agricolo.
La ricerca di Flouris immagina gli scenari della viticoltura fra 30 anni. Nel 2050, infatti, gli effetti dei cambiamenti climatici sul vino potrebbero essere devastanti, spingendoci a rivedere e correggere le regole base impiegate finora. In Italia, alcuni vitigni potrebbero soffrire molto, soprattutto al sud. Parliamo in particolare di merlot e cabernet che non sono autoctoni come, ad esempio, aglianico o negroamaro. I primi non troverebbero più terreno fertile per crescere ma anche i secondi inizierebbero a stentare. Per questo i produttori potrebbero essere spinti a spostare i vitigni in zone più adatte alla loro crescita. I vini del nord potrebbero diventare alcolici come quelli del sud mentre il meridione potrebbe diventare inospitale per la viticoltura.
Se nell'area del Mediterraneo, la situazione che si prospetta non sembra affatto incoraggiante, le cose cambiano se pensiamo ad altri Paesi europei. Prendiamo il Regno Unito, dove le temperature durante la vendemmia sono aumentate negli ultimi anni di 2 gradi, passando da 12 a 14. Se nel nostro caso l'incremento di calore è dannoso, qui è benefico. Nella regione costiera del Sussex, ad esempio, i terreni coltivati a vigneti sono aumentati di recente di circa il 150%. Se questi "nuovi" viticoltori affineranno la tecnica con l'esperienza, potrebbero prendere il posto dei principali produttori attuali in un futuro non troppo lontano.