17 marzo 2024
ore 20:46
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Sono passati esattamente 80 anni dall'ultima storica eruzione del Vesuvio che iniziò alle 16:30 del 18 marzo 1944 dopo alcune esplosioni e piccole colate verificatesi nei giorni e nei mesi precedenti. Prima di quella data il vulcano era stato spesso inquieto con eruzioni minori o maggiori abbastanza regolari. Tra le più importanti del periodo precedente si ricordano quelle del 1871, 1884, 1891, 1895, 1899, 1929. Ma quella fatidica giornata di sabato 18 marzo segnò ufficialmente l'ingresso del Vesuvio in una lunga fase di quiescenza che è quella in cui tutt'ora si trova. Le fasi a condotto chiuso, vengono definite così, sono molto pericolose perchè sono sempre seguite da esplosioni violente, tra tutte si ricorda quella del 1631, tra le più imponenti avvenuta dopo una quiescenza di più di un secolo.

Le fasi dell'eruzione del 1944 sono state descritte in dettaglio dal Direttore dell'Osservatorio Vesuviano, Giuseppe Imbò che osservò e monitorò l'eruzione dalla sede storica dell'Osservatorio situata sul fianco orientale del Vesuvio, a quota 608 m s.l.m. Anche durante la fase parossistica più violenta dell'eruzione non abbandono mai l'Osservatorio mettendo a repentaglio la propria vita. Imbò distinse quattro fasi principali dell'eruzione.

Fase 1 - Fase effusiva: Questa fase iniziò alle 16.30 del 18 marzo 1944 con un'esplosione che distrusse parzialmente il piccolo cono di scorie intracraterico. Essa fu subito seguita dall'emissione di due separate colate laviche dal cratere, una in direzione Sud-Est e l'altra in direzione Nord per poi essere deviata dal M.Somma in direzione Ovest. Imbò osservò anche debole attività esplosiva stromboliana. Il 19 marzo l'attività esplosiva ed effusiva si fecero più intense e la lava, con velocità variabile da 50 a 300 m/h iniziò ad avvicinarsi alle cittadine di S.Sebastiano e Massa, sul versante occidentale del vulcano. Nelle prime ore del 21 marzo le cittadine furono invase dalla lava. Tempestivamente le truppe Alleate avevano organizzato poco prima l'evacuazione di circa 7000 abitanti. Il 22 marzo le due colate si arrestarono rispettivamente a quota 350 m s.lm. per la colata di Sud Est e a quota 140 m s.l.m. per la colata che aveva invaso S. Sebastiano.

Fase 2 - Fase delle fontane di lava: Intorno alle 17 del 21 marzo iniziò una nuova fase esplosiva stromboliana con spettacolari fontane di lava. In tutto, da Imbò furono registrate otto fontane di lava di durata variabile, l'ultima delle quali durò ben 5 ore nella mattinata del 22 marzo. I prodotti associati a tale fase esplosiva raggiunsero altezze di circa 4 Km e, trasportati dal vento per 15-20 Km verso Est, ricoprendo le cittadine comprese tra il Vesuvio e l'Agro Nocerino-Sarnese. Quei depositi saranno poi la causa predisponente la tragica alluvione di Sarno del maggio 1998.

Fase 3 - Fase delle esplosioni miste: Nel pomeriggio del 22 marzo le fontane di lava lasciarono il posto a esplosioni discrete con lanci di bombe vulcaniche e con la formazione di una colonna eruttiva alta più di 5 Km. Parziali collassi della colonna causarono piccoli flussi piroclastici che non andarono oltre il Gran Cono. Si ebbero anche hot-havalaches ovvero franamenti dal cratere di materiale incandescente lungo i pendii del vulcano. La deposizione di cenere di colore scuro dalla colonna eruttiva continuò copiosa fino al 23 marzo. Durante questa fase si ebbero 23 vittime a causa del collasso di tetti per il peso della cenere.

Fase 4 - Fase sismo-esplosiva: Dalle 12 del 23 marzo l'esplosioni divennero meno frequenti e l'attività passò ad intense esplosioni con emissione di cenere e piccole colonne eruttive non più alte di 2 Km.  Si registrò anche una intensa attività sismica e piccoli flussi piroclastici sommitali.  L'emissione di cenere chiara che ebbe luogo il 24 marzo preannunciò le fasi finali dell'attività eruttiva, imbiancando il Gran Cono come dopo una nevicata. Le esplosioni gradualmente si ridussero fino a scomparire il giorno 29 marzo. Il 7 aprile il cratere si presentò completamente ostruito dando così inizio all'attuale periodo a condotto chiuso.


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