21 novembre 2017
ore 11:16
di Carlo Migliore
tempo di lettura
1 minuto, 35 secondi
 Per tutti

Ha destato non poco clamore il risultato di uno studio statistico sui terremoti presentato qualche giorno fa a Seattle durante l'incontro annuale della società geologica d'America. Secondo questo studio, effettuato dai geofisici Rebecca Bendick e Roger Bilham, il 2018 potrebbe essere caratterizzato a livello globale da un aumento dei forti terremoti di magnitudo superiore a 7 nell'ordine del 30% in più rispetto al normale. La ricerca ha preso in esame tutti i grandi terremoti avvenuti dal 1900 a oggi quindi 117 anni di terremoti e li ha raggruppati secondo la loro frequenza

Forti terremoti in aumento nel 2018? vedremo....
Forti terremoti in aumento nel 2018? vedremo....

Il risultato che è venuto fuori è che sembra che esista una specie di ciclo, un po' come quello delle macchie solari, anche per i grandi terremoti, un ciclo di 32 anni. Ogni 32 anni circa c'è un picco nel numero di forti eventi sismici sul pianeta. La cosa più interessante è che sembra che questo picco sia preceduto di circa 5-6 anni da un lieve rallentamento della rotazione della Terra,  impercettibile, di pochi millisecondi, anch'esso ciclico. 

Mappa che mostra terremoti di magnitudo superiore a 6 negli ultimi 100 anni.
Mappa che mostra terremoti di magnitudo superiore a 6 negli ultimi 100 anni.

Il raggruppamento di terremoti, secondo la teoria, sarebbe quindi il risultato della ridistribuzione tettonica dello stress causata dalle variazioni nella rotazione della Terra, una velocità che varia nel tempo ciclicamente. La causa di questo rallentamento non è del tutto chiara, anche se sembra possa dipendere da un ritardo tra la rotazione che avviene tra il nucleo solido, il mantello fuso e la crosta solida che galleggia sul mantello. L'ultimo rallentamento sarebbe avvenuto tra il 2011 ed il 2102 quindi dato che il 2017 ha visto pochi grandi terremoti, addirittura in numero mediamente inferiore alla norma l'anno incriminato sarebbe proprio il 2018. I due ricercatori specificano che l'aumento riscontrato si verificherebbe in particolare nelle zone attorno all'equatore e che non esiste alcun indizio supplementare  sul quando e sul dove questi eventi potranno verificarsi. 


Segui @3BMeteo su Twitter


Articoli correlati