16 febbraio 2023
ore 5:00
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Una serie di fattori di natura atmosferica sta acuendo le gravi condizioni di siccità che affliggono buona parte del Nordovest, soprattutto il Piemonte da oltre un anno. Primo fra tutti il regime alto pressorio che ha caratterizzato la gran parte dei mesi primaverili, estivi e  autunnali del 2022 ma anche la traiettoria delle perturbazioni, quelle poche che hanno raggiunto il nostro territorio nel periodo invernale più produttive in termini di precipitazioni sulle regioni nord orientali e centro meridionali. Il risultato è una situazione a dir poco drammatica per la quasi totalità del Piemonte e una parte della Liguria e della Lombardia. I bacini idrici sono ai minimi nemmeno fossimo in estate, il lago di Garda ha un invaso che è solo il 37% di quello che dovrebbe avere in questo periodo, al punto che l'isola dei Conigli a Manerba(BS) è raggiungibile a piedi, proprio come a luglio.

La media pluviometrica ha accumulato un deficit fino al 60/70%, cioè per ogni 100mm di pioggia che sarebbero dovuti cadere, ne sono caduti solo 30/40mm. Le condizioni siccitose possono essere definite estreme nel triangolo delle province di Torino, Alessandria e Cuneo comprendente anche tutta la provincia di Asti. Estrema siccità anche su Biellese, alto Novarese e il Verbano. Eccezionale sul Savonese, grave su Spezzino, Pavese, Milanese e Brianza. Nelle zone più afflitte ci sono già razionamenti idrici e la semina delle colture è stata fortemente condizionata sfavorendo ortaggi come pomodori e cipolle che richiederebbero acqua di irrigazione che non è disponibile.

 

Ad un anno di distanza  ci vediamo purtroppo costretti a fare le medesime considerazioni del 2022, le piogge utili sono quelle del periodo invernale e primaverile, utili perché per le basse temperature e i bassi coefficienti di evapotraspirazione dal suolo, quasi tutta la pioggia ha la possibilità di finire in falda e alimentare gli acquiferi. Passata la primavera con l'avvio della stagione calda, orientativamente da maggio in poi ma in parte anche nella seconda metà di Aprile le piogge utili diminuiscono notevolmente e contestualmente c'è anche una riduzione proprio del numero di perturbazioni che possono raggiungere la Penisola. 

Appare ormai evidente che al netto di piogge abbondanti, auspicabili ma non sicure, nei prossimi due mesi e mezzo, la situazione avrà ben poche probabilità di risolversi. Non ci aiuta certamente l'affermazione di un campo di alta pressione che per tutta la settimana porterà temperature miti e assenza di precipitazioni, quindi l'appuntamento va direttamente alla terza decade di febbraio quando verosimilmente si potrebbe intravedere un parziale sblocco, per nulla sicuro.


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