13 ottobre 2021
ore 17:28
di Carlo Migliore
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 Per tutti

UN MODELLO DI STUDIO LIMITATO - Sempre più persone nel mondo sono afflitte dalle conseguenze del cambiamento climatico, soprattutto in fatto di alluvioni-inondazioni, ondate di caldo estremo e siccità. Da alcuni decenni gli scienziati stanno sviluppando e perfezionando dei modelli matematici in grado di stabilire con buona approssimazione gli impatti sulla vita sociale del riscaldamento globale. L'ultimo in ordine di tempo è un algoritmo "intelligente" in grado di analizzare e confrontare tutti gli studi, oltre 100mila fatti fino ad ora. Ed è proprio da quest'ultimo super modello che arriva un'amara conferma. Gli impatti sarebbero di gran lunga sottostimati per le zone povere e sottosviluppate del mondo, a fronte di una maggiore concentrazione degli studi sulle zone ricche e industrializzate. 

Il Sud del mondo dove le conseguenze dei cambiamenti ambientali potrebbero essere anche più gravi, sembra meno interessato dal problema a causa di un errore di valutazione. Un divario non certamente voluto ma sicuramente presente che potrebbe indurre a pensare che il problema sia minore in certe aree piuttosto che in altre quando invece si tratta di un problema diffuso che invece nel Sud del Mondo potrebbe avere conseguenze più catastrofiche. Tom Knutson, scienziato senior della National Oceanic and Atmospheric Administration e coautore dello studio porterà la sua analisi alla COP26, la conferenza delle Nazioni Unite che si terrà a Glasgow dal prossimo 31 ottobre fino al 12 novembre cercando di sensibilizzare la direzione degli studi anche verso quelle aree del mondo "dimenticate".


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