14 novembre 2021
ore 12:21
di Carlo Migliore
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 Per tutti

ACCORDO RAGGIUNTO MA... il nuovo piano di azione emerso dagli incontri della COP26 di Glasgow è persino migliore di quello che si era deciso a Parigi. L'obiettivo è infatti contenere l'aumento della temperatura globale entro +1.5°C dall'era preindustriale contro i +2°C previsti dagli accordi di Parigi. Molti i i compromessi per venire incontro alle riluttanze di alcuni paesi. Le tre bozze iniziali del documento prevedevano infatti un invito ad eliminare al più presto le centrali a carbone e i sussidi alle fonti fossili. Ma su questo punto, si erano impuntate Cina e India. "Non è compito dell'Onu dare prescrizioni sulle fonti energetiche"  aveva detto il ministro dell'Ambiente indiano, Bhupender Yadav " I paesi in via di sviluppo come l'India vogliono avere la loro equa quota di carbon budget e vogliono continuare il loro uso responsabile dei combustibili fossili". Anche la Cina aveva sostenuto la posizione indiana, e alla fine il presidente britannico Alok Sharma ha dovuto cedereIl documento finale fissa l'obiettivo minimo di decarbonizzazione dei paesi al 2030: un taglio del 45% delle emissioni di CO2 rispetto al 2010. E prevede poi di arrivare a zero emissioni nette intorno alla metà del secolo. Il documento chiede agli stati di aggiornare i loro impegni di decarbonizzazione (Ndc) entro il 2022.

Deluso il movimento di Greta Thumberg che prende le distanze da quelle che vengono definite solo inutili chiacchiere. Qualche dubbio viene espresso anche dal segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres che non ritiene sufficienti gli sforzi fatti a causa dei troppi compromessi e interessi politici.


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