6 giugno 2023
ore 11:16
di Edoardo Ferrara
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 Per tutti
Come sta cambiando l'inverno sull'Italia negli ultimi anni
Come sta cambiando l'inverno sull'Italia negli ultimi anni

TREND AL RISCALDAMENTO CONCLAMATO DURANTE IL PERIODO INVERNALE - Ci siamo ormai resi conto di come in particolare negli ultimi anni faccia inesorabilmente più caldo sull'Italia un po' in tutti i periodi dell'anno, sebbene il trend al riscaldamento evidenzi delle differenze a seconda dell'area e della stagione. A tal proposito, in questo articolo approfondiamo l'inverno e come sta cambiando sull'Italia negli ultimi anni. Allo scopo abbiamo agglomerato e analizzato un set di dati avvalendoci di un campione di città dei nostri archivi storici dal 2008 ad oggi, quindi degli ultimi 15 anni: un periodo di tempo che in sè non ha una sufficente rilevanza statistica ai fini climatici, ma entro il quale è comunque possibile tracciare i primi trend e fare delle considerazioni. Nei seguenti grafici viene riportato l'andamento delle temperature medie giorno, minime e massime mediate nel periodo invernale (che va dal 1 dicembre al 28 febbraio) dal 2008 al 2023, per Milano, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari. 

Andamento temperature invernali di Milano dal 2008
Andamento temperature invernali di Milano dal 2008
Andamento temperature invernali di Roma dal 2008
Andamento temperature invernali di Roma dal 2008
Andamento temperature invernali di Napoli dal 2008
Andamento temperature invernali di Napoli dal 2008
Andamento temperature invernali di Palermo dal 2008
Andamento temperature invernali di Palermo dal 2008
Andamento temperature invernali di Cagliari dal 2008
Andamento temperature invernali di Cagliari dal 2008

Come già anticipato è evidente il trend inesorabile al riscaldamento, sebbene questo risulti più marcato al Centronord rispetto alle regioni meridionali (sempre in riferimento al periodo 2008-2023), come si evince anche dai grafici di Roma e Milano qui riportati. 

Entriamo ora più nello specifico, estrapolando il numero di giornate con temperatura media inferiore ai 5°C (quindi giornate complessivamente fredde) ma anche quelle in cui si sono verificate gelate, ossia registrate temperature minime inferiori allo 0°C. Di seguito sono riportati i grafici utilizzando i dati agglomerati per Nord, Centro e Sud sempre in riferimento al trimestre invernale dicembre-gennaio-febbraio: 

Numero di giorni con temperatura media inferiore a 5°C, numero di giorni di gelo e relativi trend invernali per il Nord Italia dal 2008 al 2022
Numero di giorni con temperatura media inferiore a 5°C, numero di giorni di gelo e relativi trend invernali per il Nord Italia dal 2008 al 2022

 

Numero di giorni di pioggia e neve, numero di giorni con eventi di pioggia o neve estremi e relativi trend invernali per il Centro Italia dal 2008 al 2022.
Numero di giorni di pioggia e neve, numero di giorni con eventi di pioggia o neve estremi e relativi trend invernali per il Centro Italia dal 2008 al 2022.
Numero di giorni di pioggia e neve, numero di giorni con eventi di pioggia o neve estremi e relativi trend invernali per il Sud Italia dal 2008 al 2022.
Numero di giorni di pioggia e neve, numero di giorni con eventi di pioggia o neve estremi e relativi trend invernali per il Sud Italia dal 2008 al 2022.

Dai grafici si evidenzia il trend al calo di numero di giornate fredde (con temperatura media inferiore ai 5°C), più evidente nel Nord Italia. Segnali più controversi per quanto riguarda il numero di giornate con minime sottozero, in particolare al Centro si evince un lieve trend al rialzo, in controtendenza pertanto alle altre casistiche. A tal proposito va notato che il trend al riscaldamento generale durante la stagione invernale si ripercuote soprattutto sulle temperature massime piuttosto che su quelle minime e questo tanto più nelle aree di pianura e sulle valli: anche in presenza di masse d'aria termicamente sopra la media, infatti, in condizioni di cielo sereno e senza vento l'irraggiamento notturno favorisce temperature minime comunque basse laddove l'aria fredda riesce a depositarsi con maggiore facilità, per l'appunto su pianure interne e vallate, con conseguenti gelate notturne sebbene meno intense (il classico caso di inversione termica). Si osserva inoltre una oscillazione infra-annuale indotta dalla variabilità meteorologica, che agisce su scale temporali e spaziali decisamente ridotte rispetto ai segnali climatici (statisticamente rilevanti su scale quantomeno decennali). Emblematico ad esempio il caso dell'inverno 2014 che ha visto pochissimi giorni freddi e/o gelidi al Sud: un segnale certamente non climatico ma di stretta rilevanza meteorologica, indotto dalla particolare disposizione di cicloni e anticicloni in quell'annata. 

La succitata variabilità meteorologica, che 'sporca' il segnale climatico, diventa più invasiva quando si tratta il campo delle precipitazioni, chiaramente in stretta relazione con la dinamica delle alte e basse pressioni a prescindere dall'assetto climatico. Tanto premesso, riportiamo di seguito il numero di giornate di pioggia (con accumulo giornaliero maggiore o uguale ai 2mm), di neve misurata (accumulo maggiore di 0cm) e con precipitazioni intense (accumuli giornalieri maggiori ai 50mm), contestualmente ai relativi trend per Nord, Centro e Sud:

Numero di giorni di pioggia e neve, numero di giorni con eventi di pioggia o neve estremi e relativi trend invernali per il Nord Italia dal 2008 al 2022.
Numero di giorni di pioggia e neve, numero di giorni con eventi di pioggia o neve estremi e relativi trend invernali per il Nord Italia dal 2008 al 2022.
Numero di giorni di pioggia e neve, numero di giorni con eventi di pioggia o neve estremi e relativi trend invernali per il Centro Italia dal 2008 al 2022.
Numero di giorni di pioggia e neve, numero di giorni con eventi di pioggia o neve estremi e relativi trend invernali per il Centro Italia dal 2008 al 2022.
Numero di giorni di pioggia e neve, numero di giorni con eventi di pioggia o neve estremi e relativi trend invernali per il Sud Italia dal 2008 al 2022.
Numero di giorni di pioggia e neve, numero di giorni con eventi di pioggia o neve estremi e relativi trend invernali per il Sud Italia dal 2008 al 2022.

Si palesa subito un trend netto al calo del numero di giornate nevose al Nord Italia, mentre non vi è un trend definito per il numero di giornate di pioggia: vale a dire fa più caldo e nevica meno, ma il fatto che faccia più caldo non implica necessariamente che piova di meno, anzi, questo dipende per l'appunto dalla circolazione atmosferica del momento. Trend meno consolidati per il Centro mentre per il Sud si evidenzia una dinamica controversa: calo della frequenza di giorni di pioggia, ma lieve aumento delle giornate con neve: questo è consistente, come vedremo tra poco, con un pattern barico che favorisce irruzioni da Nord piuttosto che dall'Atlantico, quindi meno piovose ma più fredde e nevose soprattutto per il versante adriatico, dove di fatto pesano molto città come Campobasso e Potenza. 

Ricapitolando: gli inverni stanno diventando progressivamente più caldi e stanno diminuendo in modo rilevante, almeno per ora, le giornate di neve al Nord. Di fronte a un trend termico consolidato verso un generale riscaldamento e contestualizzato nel global warming in atto, lo stesso non si può dire sul campo delle precipitazioni: esso infatti è soggetto ad una maggiore oscillazione indotta dalla variabilità meteorologica che agisce su scala temporale ridotta rispetto a quella climatica. Questa è definita dalla dislocazione di quelle che vengono definite figure sinottiche, ovvero le alte e le basse pressioni: dal loro esatto posizionamento dipende l'entità e la distribuzione delle precipitazioni, a prescindere dal clima. Tuttavia i cambiamenti climatici possono influire anche sulla dislocazione di cicloni e anticicloni. In particolare negli inverni degli ultimi anni stiamo assistendo ad una maggiore ingerenza dell'anticiclone delle Azzorre e di quello Africano sull'Europa centro-occidentale, una condizione che non solo pilota con maggiore facilità masse d'aria calda di matrice subtropicale in direzione dell'Italia, ma che allo stesso tempo sfavorisce l'ingresso delle perturbazioni atlantiche sul Mediterraneo. 

Il pattern barico più ricorrente negli ultimi anni, con l'ingerenza dell'alta pressione sull'Europa occidentale
Il pattern barico più ricorrente negli ultimi anni, con l'ingerenza dell'alta pressione sull'Europa occidentale

In questo contesto è penalizzato soprattutto il Nord Italia: le perturbazioni, aggirando l'ostacolo anticiclonico sull'ovest Europa, entrano con maggiore difficoltà e quando lo fanno hanno una traiettoria troppo sfavorevole da Nord-Nordovest (anziché da Ovest o Sud-Ovest), spesso impattando la barriera alpina. Negli ultimi anni dunque sta piovendo mediamente di meno al Nord e in particolare al Nordovest (fatto che non esclude comunque la possibilità di brevi parentesi di maltempo talora marcato). Meno penalizzato in tal senso il Centro ma soprattutto il Sud, dove le precipitazioni riescono ad indugiare con maggiore facilità complici le depressioni sul bacini centro-meridionali del Mediterraneo. Da qui le maggiori oscillazioni intra-annuali sia sotto l'aspetto della pluviometria, sia in campo termico per questa macroarea. Non a caso anche nel 2022 appena concluso le anomalie termiche e pluviometriche maggiori hanno interessato il Nord Italia.


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