Meteo. El Niño inizia a manifestarsi, fenomeno atteso tra estate ed autunno
La Niña è terminata dopo tre anni consecutivi, adesso il Pacifico equatoriale attraverso una fase di neutralità. Non appena il fenomeno è cessato le temperature degli oceani si sono portati verso il valore record del marzo 2016, con l'aggravante che in quel periodo eravamo già sotto l'influenza del El Niño mentre adesso usciamo dal fenomeno opposto.
El Niño e La Niña sono due eventi climatici che hanno caratteristiche opposte. Prendono origine dalle variazioni di pressione e temperatura sull'Oceano Pacifico. Senza entrare nella loro formazione possiamo dire che questi eventi sono uno dei meccanismi di scambio di calore tra oceano ed atmosfera. In pratica servono a 'regolare' il clima. El Niño è caratterizzato da un accumulo di acqua calda sul pacifico centro orientale. La fase opposta è invece La Niña. Sono eventi ciclici che possono persistere rispettivamente per 9-12 mesi nella fase calda e per 1-3 anni nella fase fredda.
La zona 1+2, ovvero quella più vicina al sud America si è rapidamente riscaldata a causa della progressione della forte MJO. Queste anomalie, secondo 'El Niño costiero', stanno causando le piogge alluvionali tra Perù ed Ecuador. Anche la zona 3.4 si va riscaldando, un passo avanti verso lo sviluppo de El Niño.
Secondo le previsioni El Niño dovrebbe essere dichiarato in primavera, entrare a pieno regime tra l'estate e l'autunno ed avere i suoi massimi effetti nel 2024 a livello globale. C'è molta attenzione a riguardo perché un evento intenso potrebbe portare un nuovo record di temperatura globale. Tuttavia bisognerà attraversare questo periodo di incertezza, definita 'Barriera di Primavera', per avere un quadro migliore di questo, anche alla luce del fatto che l'avvio coincide con la Pacific Dedacadal Oscillation negativa. Negli anni in cui si è sviluppato in questo periodo solo nel 2012 non è riuscito a formarsi. Le conseguenze di El Niño sull'Europa sono molto più casuali che nell'emisfero australe.
