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3 ottobre 2022
ore 9:26
di Francesco Nucera
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uragani e cambiamenti climatici
uragani e cambiamenti climatici


L'uragano Ian ha devastato la Florida e si colloca come uno dei più distruttivi che abbia mai interessato questa zona. Gli ultimi 5 anni sono stati un periodo molto attivo e anche intenso per il numero di forti cicloni tropicali che hanno impattato sugli Usa. Ian è infatti il sesto uragano major al pari di Michael (categoria 5), Harvey, Laura, Ida e Irma (categoria 4) dal 2017. Questo periodo fa seguito ad un precedente più lungo senza che nessuno uragano major abbia mai fatto landfall sugli USA.

L'impatto del riscaldamento globale sul numero degli uragani rimane oggetto di incertezza. Tuttavia Ian appartiene a quei sistemi tropicali che si sono approfonditi velocemente e che sono anche molto piovosi, in pratica Ian apparterrebbe a quei casi in cui il cambiamento climatico aumenterebbe la frequenza di uragani più forti. Gli uragani si formano in genere su acque molto calde da cui prelevano vapore ed energia. Il Global Warming crea le condizioni affinché l'acqua evapori più velocemente, ma questo vapore è energia che viene poi consumata dall'uragano. 

In un mondo più caldo aumenterebbe dunque l'efficienza di queste macchine termiche, efficienza che comporta una intensificazione del vento di oltre 50 km/h in 24 ore. L'incubo peggiore per gli abitanti è quello di andare a letto con l'arrivo di un categoria 2 e svegliarsi con l'allarme di un categoria 5. Questo è avvenuto qualche giorno fa ad esempio sulle Filippine col tifone Noru. Gli uragani che si intensificano rapidamente sono infatti molto preoccupanti; possono facilmente cogliere alla sprovvista la popolazione delle aree costiere dando loro poco tempo per affrontare i problemi legati al loro impatto.


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