13 maggio 2022
ore 11:55
di Carlo Migliore
tempo di lettura
2 minuti, 37 secondi
 Per tutti

Il 12 maggio 2022 sarà una data storica da ricordare, per la prima volta è stato mostrato al mondo  in conferenze stampa simultanea negli Stati Uniti, Germania, Cina, Messico, Cile, Giappone e Taiwan il Buco Nero che si trova al centro della nostra galassia, la Via Lattea il suo nome è Sagittarius A*. 

COS'E' UN BUCO NERO - Più che un vero e proprio corpo celeste, un buco nero è una regione dello spazio con una densità e una massa talmente elevati da produrre una forza gravitazionale tale da attirare su di se anche la luce. Un buco nero si forma in seguito al collasso di una stella molto grande e nel corso della sua esistenza tende ad attrarre attorno a se tutti i corpi celesti che incontra diventando di fatto il centro attorno al quale cui tutte le stelle di una galassia compiono il loro moto di rivoluzione. Cosa vi sia all'interno di un buco nero è solo teorizzato, probabilmente l'attrazione gravitazionale che tende all'infinito crea una vera e propria singolarità, un punto in cui tutte le leggi conosciute della fisica non valgono più.

LA STORIA - L'esistenza dei buchi neri era già stata teorizzata alla fine del 1700 ma in termini relativistici solo all'inizio del secolo scorso dal fisico Karl Schwarzschild poco dopo l'enunciazione della teoria della relatività di Albert Einstein.  Poiché osservare un buco nero è impossibile, la dimostrazione della sua della sua esistenza doveva avvenire in relazione agli effetti che esso produceva sugli altri corpi celesti. Osservando la deformazione delle orbite delle stelle del centro della galassia si è capito che doveva esserci una zona con una densità elevatissima e una massa enorme in grado di deviare la traiettoria delle stelle vicine. Ufficialmente Sagittarius A* viene scoperto il 13 febbraio del 1974 e riconfermato poi nel 2002. Sagittarius A* è un buco nero relativamente piccolo, si trova a 27mila anni luce dalla Terra e il suo diametro è solo, si fa per dire, 17 volte il nostro Sole e questo secondo gli scienziati lo renderebbe un gigante gentile in quanto non particolarmente affamato di materia  galattica come altri suoi parenti più stretti. Prendiamo ad esempio il buco nero super massiccio M87 fotografato per la prima volta il 10 aprile 2019 il cui diametro è come l'intero nostro sistema solare, un vero gigante affamato di stelle.

LA FOTO - A questo punto mancava solo una sua fotografia, cosa non semplice visto che per antonomasia un buco nero non è direttamente osservabile. Quello che però si può osservare è il moto vorticoso dei gas incandescenti che lo avvolgono e che si trovano lungo una superficie sferica che i fisici definiscono "orizzonte degli eventi", una superficie immaginaria dopo la quale nulla più riesce a sfuggire all'attrazione gravitazionale del buco nero, nemmeno la luce. L'orizzonte degli eventi è quindi di fatto osservabile e di conseguenza fotografabile ed è proprio quello che vediamo nella foto con quell'ombra scura al centro che è il nostro buco nero.


Seguici su Google News


Articoli correlati