9 febbraio 2024
ore 14:26
di Carlo Migliore
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 Per tutti

L'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima ISAC, in accordo con il Centro Nazionale delle Ricerche CNR ha appena rilasciato i dati climatici relativi al mese di gennaio 2024 per l'Italia. Le soprese non mancano soprattutto perchè la percezione generale è stata quella di un mese molto mite, sicuramente tra i più miti degli ultimi decenni e le aspettative almeno per quanto riguarda il Centro Sud erano per dei potenziali record che invece non ci sono stati. Ma vediamo innanzitutto le cifre ufficiali prendendo in considerazione i tre macro settori Nazionali:

Per quanto riguarda i valori minimi, quelli che normalmente si registrano intorno all'alba o poco prima, il Nord Italia ha avuto un'anomalia positiva di +1.2°C sulla media trentennale 1991-2020. Il Centro un'anomalia positiva di +1.97°C sulla stessa media e il Sud un'anomalia positiva di +1.64°c. La media Nazionale ottiene un'anomalia positiva di +1.46°c che pone questo mese all'8° posto tra i più caldi dall'inizio delle registrazioni (1800). Il Record viene mantenuto dal 2014 per il Nord e il 1936 per il Centro e per il Sud.

Per quanto riguarda i valori massimi della giornata, quelli che normalmente si registrano intorno alle ore 13 o poco prima, il Nord Italia ha avuto un'anomalia positiva di +1.63°C sulla media trentennale 1991-2020. Il Centro un'anomalia positiva di +2.05°C sulla stessa media e il Sud un'anomalia positiva di +1.83°C. La media Nazionale ottiene un'anomalia positiva di +1.75°C che pone questo mese al 3° posto tra i più caldi dall'inizio delle registrazioni (1800). Il Record viene mantenuto dal gennaio del 2007 sia per il Nord che per il Sud mentre per il Centro ritroviamo il 2018.

CONSIDERAZIONI: dicevamo della percezione di un mese molto mite, questo è valido soprattutto per gli abitanti del Centro e del Sud perchè al Nord le condizioni spesso anticicloniche e i fenomeni di inversione termica hanno mantenuto i termometri su valori più bassi, anche molto bassi durante la notte con gelate localmente forti. L'egemonia anticiclonica è stata spezzata in sole due occasioni. La prima, quella più fruttuosa in termini di precipitazioni, intorno ai giorni 5-6 gennaio ad opera di una saccatura atlantica che ha interessato il Paese fino al giorno 10 e la seconda ad opera di un'incursione fredda di matrice artica continentale che ha portato pochi fenomeni e ha interessato soprattutto il Centro-Nord tra i giorni 9 e 11 gennaio. Per il resto del mese sono prevalsi regimi anticiclonici. Sono stati questi unici due episodi a impedire per il mese in questione un nuovo record di temperatura che invece si è confermato a livello globale. Va invece rimarcato il deficit pluviometrico che si è mantenuto molto al di sotto della media per l'intero mese con scarse piogge e scarse nevicate sulle Alpi salvo che negli episodi di cui sopra.


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