18 maggio 2019
ore 8:43
di Francesco Nucera
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 Per tutti
Sviluppo meridiano facilità lo scambio di masse d'aria
Sviluppo meridiano facilità lo scambio di masse d'aria

E' un mese di Maggio decisamente sotto media termica quello del 2019; il mese interrompe la lunga sequenza di periodi 'caldi' e si candida ad essere uno dei Maggio più freddi dal dopoguerra.
Molte Nazioni d'Europa sono state attraversate da una serie di impulsi di aria artica che hanno avuto il bacino del Mediterraneo il vero obiettivo. La cronaca racconta di piogge, temporali, grandinate, nevicate a quote basse e temperature fredde per il periodo. Sulle Alpi ci sono ancora di metri di neve dai 2000m di quota, tanto che risulta attualmente molto difficoltosa l'apertura dei principali passi alpini tra cui quello dello Stelvio, del Gran San Bernardo. Il 15 maggio abbiamo registrato massime eccezionalmente basse per il periodo su gran parte del Centronord, in particolare su Lazio, Sardegna, Toscana, Emilia Romagna dove non si sono superati localmente i 10-12°C.Ma una massa d'aria fredda che scende di latitudine deve essere rimpiazzata da quella più calda che invece sale. Della stessa dinamica fanno infatti parte anche i +35-37°C di Spagna e Portogallo e i +30°C raggiunti a latitudini prossime al circolo polare artico ( Russia settentrionale ).Questo è però un evento meteorologico che non va confuso con la climatologia globale che invece 'disegna' un quadro diverso sul lungo periodo, un quadro caratterizzato da un trend sempre sopra media termica. Il mese di Maggio poi si inserisce anche in un lungo periodo termicamente sopra le righe per il Vecchio Continente.Il riscaldamento globale si evidenzia a livello delle anomalie globali e non nei singoli episodi.Questi eventi ciclicamente possono accadere come nel 1991, 87, 57. Quello attuale è un evento meteorologico piuttosto esteso e anche prolungato che trae la sua origine da una serie di concause prettamente meteorologiche, in primis da un indebolimento del vortice polare ad opera dell'ultimo evento di riscaldamento della stratosfera polare. Tuttavia è un azzardo dimostrare che in una dinamica meteorologica specifica stia agendo il cambiamento climatico e in quale misura. L'episodio andrebbe analizzato.

Un meccanismo proposto per spiegare l'aumentata frequenza di eventi meteorologici estremi è l'amplificazione delle onde planetarie atmosferiche come spiegano Screen e Simmond (2014) e Barnes (2013). I risultati di Simmond e Screen suggeriscono che con pronunciati sviluppi meridiani, quindi configurazioni di blocco un po' come nel mese di Maggio, aumenta le probabilità delle ondate di calore in alcune zone, di freddo in altre nell'emisfero Nord. Secondo Kornhube ad esempio nell'estate 2018 si sono verificati eventi estremi simultanei tra cui il caldo anomalo in Europa, America, Caucaso e precipitazioni estreme su Giappone e Balcani. Questo avverrebbe con un pattern a 7 onde piu' ricorrente. Dietro tutto questo ci sarebbe l'amplificazione artica (Francis), un meccanismo che mette in relazione il ghiaccio artico a onde lunghe prolungate e stazionarie. Anche se le osservazioni su tale dinamica non portano a conclusioni definitive. Secondo Montanari e Papalexiou i casi di precipitazione intensa sono diventati più frequenti quando aggregati globalmente. Molti studi hanno dimostrato che una parte dell'aumento delle precipitazioni intense può essere attribuita al riscaldamento indotto dall'uomo come dimostrano Fisher e Knutti


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