22 settembre 2022
ore 12:28
di Emanuele Bompan
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 Per tutti

6,8 milioni punti di ricarica per la mobilità elettrica entro il 2030. Questa la stima realizzata dalla società di consulenza McKinsey per le colonnine di rifornimento dei veicoli elettrici per centrare l'obiettivo di riduzione emissioni del 55% entro la fine del decennio. Un numero importante che rivede al rialzo persino la proposta avanzata dalla Commissione europea nella sua proposta di regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (AFIR), attualmente in discussione a Bruxelles.

Secondo la ricerca commissionata dall'Acea, l'Associazione Costruttori Europei di Automobili, questo significherebbe installare in media 14mila punti di ricarica alla settimana, ovvero più di sette volte gli attuali 2mila.

«La transizione verso emissioni zero è una lunga corsa»,ha dichiarato in un comunicato Oliver Zipse, Presidente di Acea e Ceo del gruppo Bmw. «La sfida chiave ora è convincere tutti gli Stati membri ad accelerare la distribuzione dell'infrastruttura richiesta. Abbiamo assolutamente bisogno di una conclusione ambiziosa della proposta AFIR, sia in termini di tempistica che di obiettivi che fissa per ciascun Paese dell'UE».

Per realizzare tutte queste colonnine, di cui una parte importante a ricarica veloce ovvero da 50kW e più, inclusi gli ultimi modelli da 350kW serviranno cica 8 miliardi di euro, solo una piccola fetta se comparati ai 5G e alla fibra internet. Oltre i soldi messi a disposizione attraverso il NextGen Eu, il piano europeo da 806 miliardi di Euro, una quota importante sarà investita dalle aziende private.

Una delle aziende leader sarà Enel X Way, nuovo brand del gruppo Enel, lanciato nel 2022 che ad oggi ha installato 15mila punti di ricarica in tutta Italia, ma che grazie agli accordi di interoperabilità ha in tutto il mondo accesso a 319mila punti di ricarica. Le nuove colonnine ultra fast (350kW) consentiranno di ricaricare completamente i veicoli elettrici in circa 20 minuti.

L'infrastruttura di ricarica insieme ad una cultura dell'auto elettrica saranno fondamentali per la transizione verso i veicoli elettrici. Disponibilità delle colonnine, tempi di ricarica rapidi, costi accessibili sono i principali ostacoli per una diffusione della mobilità a corrente. Le vendite di auto a ricarica elettrica sono aumentate di dieci volte negli ultimi cinque anni, raggiungendo 1,7 milioni di unità l'anno scorso (o il 18% del mercato totale), ma sono acquistate soprattutto negli stati più ricchi, rispettivamente, sostiene Acea, Svezia, Olanda, Finlandia e Danimarca. In Italia il numero dei veicoli rimane basso, anche a causa del numero ridotto di punti di ricarica specialmente nel Centro-Sud ed isole. Ma nei prossimi anni è destinato a crescere, grazie agli incentivi e alla crescente autonomia di guida, oggi stabile su una media di 300km con una ricarica.

Dove collocare i punti di ricarica infine?Indubbiamente stazioni di rifornimento autostradali, parcheggi a lunga permanenza, supermercati e shopping center, oltre che centri di logistica e stazioni di interscambio. Secondo l'associazione Transport&Environment le ricariche pubbliche non supereranno il 30% del totale mentre per i camion serviranno 279.000 punti di ricarica entro il 2030, di cui l'84% sarà negli hub delle flotte. C'è da scommettere che nei prossimi anni aumenteranno notevolmente i valori immobiliari delle abitazioni con garage o punto di ricarica in cortile, ovviamente con colonnine incentivate da regioni e utilities elettriche.


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