Redazione 3BMeteo
8 gennaio 2016
ore 16:28
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La nevicata da addolcimento
La nevicata da addolcimento

Se le nevicate in montagna non dovrebbero suscitare tanto scalpore, quelle che cadono fino a quote pianeggianti fanno senz'altro più notizia, anche se lo spessore della neve caduta è generalmente inferiore e la sua consistenza molto diversa. Alle basse quote, infatti, è molto più frequente assistere alle piogge, anche nelle zone più settentrionali di Italia, come sulla Pianura Padana. Ci sono volte però in cui la neve riesce ad imbiancare le pianure e a volte persino le coste. Questo si verifica quando si ha a che fare con le cosiddette nevicate da addolcimento o da cuscinetto. Ma di cosa si tratta?

Torino, febbraio 2012: una massiccia irruzione gelida russo-siberiana agguanta la Pianura Padana e crea un solido cuscinetto freddo nei bassi strati
Torino, febbraio 2012: una massiccia irruzione gelida russo-siberiana agguanta la Pianura Padana e crea un solido cuscinetto freddo nei bassi strati

Per cuscinetto si intende un cuscino di aria fredda che staziona nei bassi strati e che si forma in seguito ad irruzioni di aria fredda dalle alte latitudini europee. Si consolida nei giorni successivi durante le notti serene e stellate che favoriscono la perdita di calore del suolo verso lo spazio. L'aria fredda ha la caratteristica fisica di essere pesante e tende così a formare sacche fredde stagnanti e appoggiate al suolo dei fondovalle o delle pianure. Se le temperature che si registrano su tali zone sono di alcuni gradi sotto lo zero un primo presupposto per la nevicata da addolcimento è giù raggiunto. C'è da aggiungere, ovviamente, che più le temperature riescono a scendere sotto lo zero più sarà facile che in caso di passaggio di una perturbazione il fenomeno possa manifestarsi.

E proprio il passaggio di una perturbazione rappresenterà il secondo presupposto perché possa avvenire la nevicata da addolcimento. Facciamo l'esempio della Pianura Padana, la zona in cui è più probabile che si verifichi questo tipo di nevicata. Se per più giorni le temperature scendono sotto zero, grazie alla formazione di un solido cuscino di aria fredda appoggiato al suolo, al passaggio delle perturbazione atlantica la neve potrà cadere fino in pianura.

Milano, febbraio 2013: nonostante il rialzo termico la temperatura si è mantenuta entro gli 0° per tutta la durata della perturbazione, con neve continua
Milano, febbraio 2013: nonostante il rialzo termico la temperatura si è mantenuta entro gli 0° per tutta la durata della perturbazione, con neve continua

Durante la fase perturbata avverrà poi l'addolcimento della colonna d'aria fredda che appoggia sulla pianura, quando le correnti iniziano a soffiare dai quadranti meridionali accompagnando la perturbazione e trasportando correnti più miti. Col passare delle ore e con il trascorrere della nevicata l'aria più mite e più leggera che scorre sopra il cuscinetto freddo inizierà però un rimescolamento anche nei bassi strati, provocando un inevitabile aumento della temperatura e smantellando gradualmente le sacche di aria fredda.

Il processo spesso culmina con la trasformazione della neve in pioggia, cosa che molto frequentemente avviene non solo sulle pianure dell'Italia centrale, ma anche nei grandi centri urbani del Nord Italia, per il continuo aumento della temperatura e per il suo passaggio sopra la soglia degli zero gradi.


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