20 settembre 2023
ore 9:52
di Giorgio Kaldor
tempo di lettura
2 minuti, 37 secondi
 Per tutti
Cifre da record per i sussidi ai combustibili fossili. I dati
Cifre da record per i sussidi ai combustibili fossili. I dati

Nel 2022 i sussidi ai combustibili fossili sono aumentati di 2.000 miliardi rispetto al 2020 e hanno raggiunto un totale di 7.000 miliardi di dollari. Una cifra pari al 7,1% del PIL mondiale. Il dato è riportato dal Fondo Monetario Internazionale in un working paper pubblicato il 24 agosto 2023. I sussidi espliciti, misure di sostegno fiscale fornite dagli Stati, sono più che raddoppiati dal 2020, ma rappresentano ancora solo il 18% dei sussidi totali per petrolio, carbone e gas naturale. Circa il 60% è invece dovuto ai sussidi impliciti, cioè quei costi ambientali nascosti (esternalità), che rappresentano i danni spesso sottostimati provocati dall'inquinamento atmosferico e dal riscaldamento globale. Ridurre i sussidi porterebbe non solo alla mitigazione del climate change - obiettivo di primaria importanza - ma a vantaggi sia per la saluta umana (meno malattie polmonari e cardiache) derivanti da un'aria più salubre e ad un maggior gettito fiscale. Le risorse che ora vanno a finanziare le fossili, secondo gli autori, potrebbero essere reimpiegate per istruzione, sanità e sostegno alla transizione energetica. Tuttavia, gli autori prevedono che soprattutto nei Paesi in via di sviluppo i sussidi impliciti aumenteranno, man mano che il loro consumo di combustibili si adeguerà ai livelli delle economie avanzate.

Qualora i governi eliminassero invece i sussidi espliciti e imponessero tasse correttive per includere i costi ambientali, i prezzi dei carburanti aumenterebbero, portando imprese e famiglie a rivedere le proprie decisioni di consumo e investimento. Secondo il report del Fondo Monetario Internazionale, una riforma completa dei prezzi dei combustibili fossili ridurrebbe le emissioni globali di anidride carbonica a una percentuale stimata del 43% rispetto ai livelli di base nel 2030 (in linea con il mantenimento del riscaldamento globale a 1,5-2°C), raccogliendo al contempo entrate pari al 3,6% del PIL globale e prevenendo 1,6 milioni di morti per inquinamento atmosferico locale all'anno. Inoltre, ridistribuirebbe il reddito, poiché i sussidi ai combustibili avvantaggiano maggiormente le famiglie ricche rispetto a quelle povere.

L'aumento dei sussidi registrato negli ultimi due anni è derivato principalmente dalla scelta dei governi di aiutare cittadini e imprese a far fronte all'impennata dei prezzi dell'energia derivante dalla ripresa economica post-pandemica e dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Cause evidenziate anche da un altro report - questa volta dedicato ai sussidi erogati dai governi del G20 - pubblicato il 22 agosto dal think tank International Institute for Sustainable Development. Solo nel 2022 i flussi finanziari pubblici verso i combustibili fossili nelle 20 più importanti economie del mondo avrebbero raggiunto la cifra record di 1.400 miliardi di dollari. Sebbene gran parte di questi aiuti siano stati destinati ai consumatori, circa un terzo (440 miliardi di dollari) è stato destinato agli investimenti nella produzione di nuovi combustibili fossili. Un vero e proprio sostegno alla dipendenza, che secondo gli autori non solo apre la strada ad altre crisi energetiche e geopolitiche, ma allontana gli obiettivi climatici fissati dall'Accordo di Parigi, incentivando le emissioni di gas serra e togliendo risorse per investire in energia pulita.


Seguici su Google News


Articoli correlati