20 agosto 2022
ore 15:12
di Chiara Todesco
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 Per tutti


Camosci, caprioli, cervi, stambecchi, volpi, linci o ermellini: osservare gli animali selvatici è affascinante, ma l'approccio non deve essere invasivo. Tutto va fatto con rispetto e responsabilità, altrimenti si rischia di mettere in pericolo gli animali o di alterare il delicato equilibrio dell'ecosistema. È questa la lezione che arriva direttamente dalla Casa del Parco dell'Adamello a Vezza d'Oglio, in Alta Valle Camonica. A sottolinearlo è la responsabile Chiara Baccanelli, impegnata in prima linea a guidare i turisti nel corretto rapporto con gli animali di queste valli.«Generalmente le ore migliori per avvistare gli esemplari sono le prime del mattino e le ultime del pomeriggio, verso l'imbrunire, quando lasciano le loro tane per abbeverarsi e andare a caccia - spiega -. Ma attenzione, la cosa importante è non seguire eventuali tracce che si possono trovare. Anche qualora si scorgesse un animale, non va inseguito, per evitare di spaventarlo e di spingerlo verso il pericolo. 

La fortuna di vedere un animale dev'essere compensata da un comportamento responsabile: buona regola è restare immobili e godersi lo spettacolo, magari facendo un video per immortalare il momento. Ma senza avvicinarsi o forzare. L'animale è a casa sua. Siamo noi gli ospiti». Tra i principali errori da evitare c'è quello di dar loro da mangiare. Perché se è vero che gli animali selvatici spesso sono attratti dai nostri cibi, è anche vero che non hanno un apparato digerente idoneo per digerirli. «I nostri cibi - continua Chiara Baccanelli - vanno bene per noi ma non per gli animali selvatici. Anzi, a volte possono causare loro danni molto seri. È bene non lasciare avanzi fuori dalle baite o dalle case e, dopo il picnic, portare via i resti del pranzo, oltre naturalmente agli oggetti di plastica e di carta. Gli abitanti nel bosco per sopravvivere "si arrangiano", calibrando la loro dieta e variandola in base a quello che trovano in quel momento.Scombinare questo equilibrio può essere per loro davvero rischioso».

Nella vicina Val di Sole invece ci si avvicina agli animali del bosco attraverso la tecnologia: in Val di Pejo c'è in programma di installare due megafoni giganti in legno per ascoltare il canto di decine di uccelli diversi, il bramito del cervo in amore, l'abbaiare di caprioli e volpi, i fischi delle marmotte. I megafoni, di tre metri di diametro ciascuno, saranno inseriti all'interno di un nuovo percorso tematico denominato "Il bosco degli urogalli" che collega Peio paese con il centro visitatori diMalga Talè. L'idea arriva dall'Estonian Academy of Arts ed è stata sviluppata dal Parco Nazionale dello Stelvio. «La bellezza di questa installazione - illustra Angiola Turella, nuova dirigente del Servizio Sviluppo Sostenibile e AreeProtette della Provincia autonoma di Trento - sta nel fatto che i turisti possono anche sedersi o sdraiarsi al suo interno. Diventa così uno spazio ideale di ascolto ma anche per rilassarsi». A Cervinia per tutta l'estate si può partecipare un'escursione didattica sulle tracce del lupo: un ricercatore scientifico con un'esperienza decennale nello studio degli animali selvatici parlerà del lupo in Valle d'Aosta, accompagnando i partecipanti lungo alcuni sentieri scenografici.


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