18 febbraio 2018
ore 3:00
di Francesco Nucera
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1 minuto, 32 secondi
 Per tutti
fine mese più fedda in Europa con lobo vortice polare
fine mese più fedda in Europa con lobo vortice polare

Si prospetta una parte finale di Febbraio piuttosto dinamica e via via più fredda in Europa. Ma anche l'Italia sperimenterà gli effetti di parte dell'aria fredda in arrivo da Scandinavia e Russia nei prossimi gorni. Sono i primi effetti del forte riscaldamento della stratosfera avvenuto negli ultimi giorni e che ha determinato una suddivisione in due lobi del vortice polare. C'è da dire che proprio a causa di questo anomalo riscaldamento i modelli faticano a vedere gli effetti nella troposfera, fascia dell'atmosfera in cui avvengono i fenomeni meteorologici. Si ritiene possibile che la prima parte della Primavera possa essere condizionata da questo riscaldamento, Primavera meteorologica che avrà inizio col 1° di Marzo.

riscaldamento della stratosfera
riscaldamento della stratosfera

L'alta pressione nella nuova settimana tenderà a rimanere defilata in Atlantico, posizionando i suoi massimi sul Regno Unito e allungando un suo lembo verso la Scandinavia. Correnti fredde di recente origine artica attraverseranno molte Nazioni dell'Europa centro settentrionale fino a raggiungere anche Francia e Spagna. In parte l'aria fredda interesserà l'Italia, specie quella centro settentrionale, alimentando una circolazione di bassa pressione presente sul Mediterraneo. Si prospetta una nuova settimana di Febbraio invernale sull'Italia, piovosa e con occasione per nevicate sui rilievi a tratti a quote basse, specie nella seconda parte, con un'ondata di freddo moderata

ondata di freddo moderata
ondata di freddo moderata

Fine mese ancora più freddo in Europa? Sul fine del mese alcune emissioni modellistiche mostrano un ulteriore forte raffreddamento su diverse Nazioni Oltralpe (in particolare su Scandinavia, Baltico, Germania, Polonia, Bielorussia, Danimarca, Paesi Bassi) per la discesa di un lembo del vortice polare nel cuore dell'Europa; tuttavia la distanza temporale e soprattutto lo 'sconquasso' stratosferico ci invitano a rimanere piuttosto cauti su tale evoluzione che rimane ancora una linea di tendenza.


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