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24 agosto 2023
ore 23:56
di Davide Sironi
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2 minuti, 54 secondi
 Per tutti

TEMPERATURE DA RECORD SULLE ALPI: proprio nel momento in cui la stagione estiva dovrebbe subire un fisiologico declino, un'intensa ondata di caldo africano ha invaso la regione alpina portando valori di temperatura anomali per il periodo e localmente da record assoluto non solo per la fine di agosto ma per l'estate intera. Emblematico il nuovo record assoluto di zero termico che tra lunedì 21 e martedì 22 ha toccato i 5300 m, mentre presso l'osservatorio meteorologico installato ai 4554 della Capanna Margherita sul Monte Rosa è stata registrata una temperatura di +9.2°C. 

ROTTURA ESTIVA SEMPRE PIU' AVANTI: in realtà è già da tempo che si osserva un prolungamento della stagione estiva con il periodo di "rottura estiva" che tende a spostarsi sempre più più avanti. Fino agli anni '90 la "rottura estiva" avveniva intorno a Ferragosto, oggigiorno cade mediamente alla fine del mese, con settembre che talora mostra connotati ancora tipicamente estivi. Quest'anno il fatto è particolarmente evidente con un'ondata di caldo appunto con caratteristiche anomale per la seconda parte del mese di agosto. 



EFFETTI NEFASTI PER I GHIACCIAI ALPINI: questo tipo di ondate di caldo, caratterizzate da lunghi periodi con zero termico oltre i 4500-4800m, sono estremamente negative per la salute dei ghiacciai alpini ma anche del permafrost di alta quota. In altre parole tutti i bacini glaciali si trovano per un tempo prolungato esposti a valori ben superiori a 0°C, anche nelle ore notturne, con la fusione glaciale che continua senza sosta. Sulle lingue glaciali poste a quote intorno 2500-3000 m le temperature di giorni possono toccare anche i 15-20°C mentre di notte non si scende al di sotto dei 10°C. Nel giro di un paio di settimane si possono vanificare gli effettivi di una stagione neutrale o positiva. La stagione attuale seppur partendo con un deficit importante dal punto di vista degli accumuli nevosi fino alla primavera, aveva dato sprazzi di positività soprattutto alle quote alte grazie all'instabilità temporalesca occorsa tra giugno e la prima parte di luglio e poi nuovamente all'aria fredda giunta ad inizio agosto, ma l'ondata di caldo africano che si è intensificata a partire dal 10 agosto ha aggravato in modo esponenziale il bilancio.

FUSIONE A PIENO REGIME E RISCHIO CROLLI SULLE ALPI: negli ultimi giorni giungono numerosi video (ne condividiamo alcuni) e testimonianze di ghiacciai in forte sofferenza da ogni dove. L'ablazione è elevatissima con acqua di fusione che invade le superfici dei ghiacciai ma penetra anche all'interno e al fondo del ghiacciaio stesso, innescando quei pericolosi processi di degradamento e scivolamento accelerato che aumentano il rischio di crolli, come accaduto lo scorso anno in Marmolada. Anche le pareti di alta quota diventano più pericolose in quanto l'ondata termica degrada il permafrost in profondità e favorisce l'instabilità degli ammassi rocciosi. 

PROSPETTIVE: sul finire del mese è finalmente attesa un'importate incursione di aria fredda nord-atlantica che porrà fine in modo brusco a questo periodo di canicola africana. Le temperature scenderanno sotto la media del periodo a tutte le quote, con la neve che localmente cadrà fino a 2500 m di altitudine. Lo zero termico, anche nei giorni successivi si manterrà costantemente a quote comprese tra 3000-3500 m dando respiro ai ghiacciai, soprattutto quelli di alta quota. 


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