20 agosto 2021
ore 7:46
di Manuel Mazzoleni
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Ghiaccio marino artico quasi al minimo storico
Ghiaccio marino artico quasi al minimo storico

DOPO PIU' DI 10 POTREBBE NON APRIRSI IL PASSAGGIO A NORD-OVEST - Era dal 2008 che puntualmente a ogni estate lo strategico passaggio a Nord-Ovest, attraverso l'arcipelago artico canadese, all'interno del Mar Glaciale, si "apriva" consentendo alle navi mercantili di percorrerlo, sfruttando lo scioglimento dei ghiacci marini artici nel periodo più caldo dell'anno. Un notevole vantaggio dal punto di vista strategico ed economico ma un chiaro segnale del cambiamento climatico in atto e dello stato di sofferenza in cui giace il nostro Artico. Secondo le ultime rilevazioni, invece, la perdita di ghiaccio marino durante la prima metà di questo agosto si è arrestata, e con molta probabilità quest'anno, dopo più di 10 anni il passaggio a Nord-Ovest potrebbe non aprirsi.

Estensione del ghiaccio artico- credit: National Snow and Ice Data Center
Estensione del ghiaccio artico- credit: National Snow and Ice Data Center

ESTENSIONE GHIACCI ARTICI AL 17 AGOSTO - Secondo i dati elaborati dal National Snow & Ice Data Center al 17 agosto, l'estensione del ghiaccio marino si attestava a circa 5,77 milioni di chilometri quadrati, il valore più alto degli ultimi sei anni e superiore anche alle pessime stagioni del 2011, 2012 e 2007. La perdita di ghiaccio marino si è arrestata tra l'8 e l'11 agosto, sicché anche la riduzione di estensione è rallentata. Dalle immagini satellitari si nota come il ghiaccio marino nell'Artico occidentale risulta ben più esteso che nelle ultime estati, a differenza del Mare di Laptev dove la situazione è la peggiore degli ultimi decenni. Anche a Sud, più precisamente nel Mare della Groenlandia orientale al momento ci sono solo 119.000 chilometri quadrati di ghiaccio marino, il secondo peggior valore dopo il minimo registrato nel 2002.

LA STAGIONE ESTIVA 2021 - Sempre secondo i dati del NSIDC lo scioglimento dei ghiacci è iniziato precocemente nel Mare di Laptev, all'incirca un mese prima rispetto alla media climatica 1981-2010. L'inizio anticipato dello scioglimento ha portato una perdita anticipata del manto nevoso invernale e lo sviluppo precoce di stagni di fusione che hanno ridotto la riflettività superficiale (albedo). Un'albedo superficiale più basso, purtroppo, aumenta lo scioglimento del ghiaccio estivo, stante un assorbimento maggiore di energia solare da parte della superficie. Situazione analoga anche nella Baia di Hudson e nello stretto di Davis, dove lo scioglimento è iniziato in media 16 giorni prima del normale, nonché all'interno del Mare di Barents e all'interno del Mare di Kara dove l'inizio è stato anticipato di circa un mese. D'altra parte, lo scioglimento è iniziato circa due o tre settimane più tardi della media nel Mare di Beaufort settentrionale.

La stagione 2021 confrontata con quelle passate - credit: National Snow and Ice Data Center
La stagione 2021 confrontata con quelle passate - credit: National Snow and Ice Data Center

Ma tutto ciò che luccica non è oro: nonostante l'estensione sia buona, il ghiaccio pluriennale nel suo insieme è al minimo storico. Questa perdita del ghiaccio più antico e più spesso nell'Oceano Artico è uno dei motivi per cui l'estensione del ghiaccio marino estivo non si è ripresa, anche quando le condizioni meteorologiche sono favorevoli alla ritenzione del ghiaccio.

Secondo le ultime proiezione in circa tre o quattro settimane, il ghiaccio marino artico raggiungerà la sua estensione minima e con molta probabilità non dovrebbe essere tra le peggiori degli ultimi decenni.


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