25 marzo 2022
ore 7:06
di Daniele Berlusconi
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 Per tutti

Quest'anno la massima estensione dei ghiacci artici dopo la consueta crescita invernale è stata già raggiunta lo scorso 25 febbraio, e non nel mese di Marzo come solitamente avviene. Le misurazioni satellitari hanno stimato un picco massimo di 14,88 milioni di Km2, che risulta essere il decimo più basso dall'inizio delle rilevazioni nel 1979. Si tratta di circa 770.000 km2 in meno rispetto alla media 1981-2010 e circa 470.000 in più rispetto al picco più basso assoluto del 7 Marzo 2017. 

Il 25 febbraio tuttavia non rappresenta il picco più precoce in assoluto: in altre due occasioni nel 1987 e nel 1996 il massimo invernale era stato raggiunto il 24 febbraio, e nel 2015 sempre il 25 febbraio. Si tratta comunque di ben quindici giorni di anticipo rispetto alla data "media" del 12 Marzo. Attualmente dal massimo del 25 febbraio l'estensione è scesa di circa 390.000 Km2 con perdite principalmente nel mare di Okhotsk e nel Mare di Barents intorno alle Svalbard, anche a causa di un'avvezione di aria calda molto anomala avvenuta nei giorni scorsi.

Contemporaneamente nello stesso giorno, il 25 Febbraio, i ghiacci marini dell'antartico hanno raggiunto il loro minimo annuale. Per la prima volta dall'inizio delle misurazioni l'estensione è scesa al di sotto dei 2 milioni di Km2, toccando 1,92 milioni, superando così il precedente record del 3 marzo 2017. Nonostante le temperature medie estive sulla regione Antartica siano risultate vicine alla media, questo record è stato causato da venti molto forti e generalmente diretti verso Nord che hanno contribuito a rompere il ghiaccio a trasportarlo e a farlo fondere nelle acqua oceaniche più calde. 


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