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30 ottobre 2022
ore 7:43
di Edoardo Ferrara
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Clima: secondo i dati ISAC-CNR il 2022 ad oggi è l'anno più caldo mai registrato in Italia
Clima: secondo i dati ISAC-CNR il 2022 ad oggi è l'anno più caldo mai registrato in Italia

IL 2022 FINO AD ORA ANNO PIU' CALDO MAI REGISTRATO - Secondo i dati dell'Isac-Cnr, il periodo di riferimento gennaio-settembre 2022 è stato il più caldo mai registrato dal 1800 ad oggi, con un'anomalia termica complessiva di +0.87°C rispetto alla media trentennale 1991-2020: si tratta di un valore significativo considerando che è mediato a livello nazionale e su 9 mesi. 

TEMPERATURE ECCEZIONALMENTE SOPRA MEDIA AL NORDOVEST - Entrando nello specifico dell'ambito delle macroaree, sul Nord Italia l'anomalia termica sale a +1.11°C, con un picco addirittura di +1.7°C tra Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria di Ponente: si tratta di valori eccezionali, che ricordiamo sono mediati su ben 9 mesi! Di fatto l'estate appena trascorsa è stata in diverse aree del Nordovest più calda anche della famigerata estate 2003, già di per sè eccezionale. Anomalie più smorzate ma comunque significative al Centro (+0.86°C) e al Sud (+0.72°C). 

PERCHE' E' SUCCESSO: sin dallo scorso inverno e almeno fino ai primi giorni di agosto, l'Europa occidentale ma anche gran parte di quella centrale hanno sperimentato l'ingerenza di un vasto quanto potente anticiclone subtropicale, spesso con radici nord-africane. Un pattern ben evidenziato dalle anomalie di geopotenziale a circa 5500m di quota, mediate dal 1 gennaio al 15 settembre e riportate nell'immagine seguente (elaborazione NOAA):

Le anomalie di geopotenziale a 500hPa nel periodo di riferimento 1 gennaio-15 settembre 2022
Le anomalie di geopotenziale a 500hPa nel periodo di riferimento 1 gennaio-15 settembre 2022

Il rosso palesa anomalie positive, ovvero sottendono sostanzialmente pressioni più elevate della norma, con un core particolarmente significativo tra Isole Britanniche, Francia, Olanda, Begio, Germania occidentale, Svizzera e Nord Italia. Un vero e proprio muro anticiclonico per le piovose perturbazioni atlantiche, che sono state spesso costrette a scorrere a latitudini ben più settentrionali dell'Italia, ripiegando successivamente sull'Europa orientale. Così sull'Italia sono arrivate spesso solo le 'briciole' con precipitazioni in larga parte modeste in particolare al Nordovest, macroarea che più di tutte ha sofferto siccità e temperature sopra la media. Fasi piovose più significative hanno interessato il Centrosud, ma essenzialmente nel bimestre agosto-settembre che ha visto un quantomeno parziale smorzamento o rimodulazione del pattern anticiclonico. Di fatto dall'autunno dello scorso anno mancano le grandi piogge, equamente distribuite, che rimpinguano le falde e, contestualmente al periodo, formano il serbatoio nevoso in montagna con preservamento dei ghiacciai. Siccità e caldo eccezionale che hanno interessato anche vaste aree d'Europa, tanto che sul Vecchio Continente secondo i dati copernicus l'estate 2022 è stata la più calda mai registrata. 

Questo non significa che non vi siano fasi piovose anche estreme, come testimoniano i recenti casi alluvionali di Marche, Lazio e Sicilia, ma si tratta di episodi fini a sè stessi e che paradossalmente risultano meno efficaci nella risoluzione della siccità (per minore capacità del terreno arido di assorbire e immagazzinare l'acqua piovana con conseguente scorrimento sulla superficie). Eventi questi che purtroppo rientrano nel quadro generale del cambiamento climatico di cui ricordiamo che Mediterraneo e Italia sono considerati 'hotspot', ovvero alcune delle aree che ad oggi stanno registrando i maggiori effetti collaterali. 


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