22 novembre 2022
ore 23:54
di Carlo Migliore
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1 minuto, 39 secondi
 Per tutti

Questa è un'immagine live destinata a restare probabilmente nella storia, per la prima volta da quando è entrato in funzione il Mose si sono create le condizioni per una marea eccezionalmente elevata che avrebbe causato un disastro come nel novembre del 2019. I dati sono inequivocabili, la marea misurata alle bocche di porto, in particolare a Malamocco, è stata di 200cm, mentre il dato della stazione di Meda Bocca Lido è stato raggiunto il valore di 209cm, il più alto mai registrato in Adriatico, ma si tratta di un dato in parte sfalsato dal flusso aggiuntivo d'acqua indotto dall'effetto di sbarramento del Mose. Il confronto con il passato va dunque effettuato al largo, lontanto dalle barriere del Mose: alla piattaforma del Cnr in mare aperto sono stati di fatto registrati 173cm di marea (nella devastante acqua alta di novembre 2019 si toccarono i 182cm): si tratta di un valore eccezionale, tra i primi tre più elevati mai registrati, ma appunto non peggiore del 2019. 

La marea astronomica si è sommata a quella legata alle forti correnti di scirocco, le condizioni peggiori per l'acqua alta ma l'entrata in funzione della diga mobile del Mose ha salvato la città, persino Piazza San Marco che è la prima ad allagarsi anche in caso di debole marea è rimasta praticamente all'asciutto. Salva anche Chioggia, ma vaste porizioni di litorale del basso veneziano e del Delta sono seriamente danneggiate da violente mareggiate: Sottomarina ad esempio è andata in gran parte sott'acqua a partire dalla zona della Diga, con danni ingenti agli stabilimenti.


Attualmente la marea sta scendendo, seppur molto lentamente e seguirà l'andamento astronomico raggiungendo il minimo nel pomeriggio. Nei prossimi giorni però tornerà a ripresentarsi per via della sessa (oscillazione periodica in un bacino semichiuso come è l'Adriatico), tra mercoledì e giovedì sono attese altre punte fino a 140cm, e presumibilmente il Mose resterà attivo


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