15 aprile 2022
ore 7:50
di Stefano Ghisu
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 Per tutti

Nel 2014 una palla di fuoco esplose nei cieli della Papua Nuova Guinea. A quel tempo gli scienziati credevano che l'oggetto avvistato fosse un piccolo meteorite dal diametro di circa 1,5 piedi, che si schiantò nell'atmosfera terrestre ad una velocità di circa 210.000 km/h. Un gruppo di scienziati incuriositi dall'accaduto ma soprattutto dalla velocità con cui l'oggetto entrò nell' atmosfera (superiore alla velocità media delle meteore all'interno del sistema solare), decise di condurre uno studio nel 2019, che rivelò con alta probabilità la sua natura interstellare. Tuttavia il gruppo di scienziati non pubblicò i risultati su una rivista scientifica, perché i dati necessari alla conferma degli studi erano coperti da segreto militare, dove si dimostrava che un oggetto la cui origine risiede da qualche parte al di fuori del nostro Sistema Solare, ha raggiunto per la prima volta il nostro Pianeta. Nello stesso anno il documento "Discovery of a Meteor of Interstellar Origin" venne inserito nei database di prestampa arXiv.

Il 6 Aprile 2022 il Tenente Generale John E. Shaw, comandante dell'USSC, ha condiviso una promemoria su Twitter, affermando che l'analisi condotta nel 2019 dal gruppo di scienziati, era "sufficientemente accurata per confermare una traiettoria interstellare dell'oggetto". Pertanto la validazione delle analisi e degli studi svolti, permettono di definire l'evento del 2014 come il primo oggetto interstellare che abbiamo identificato fino ad oggi sulla Terra. 


Precedentemente, si credeva fosse "Oumuamua" il primo oggetto interstellare avvistato nel nostro sistema solare, individuato per la prima volta nel 19 ottobre del 2017 da Pan-STARR un telescopio da 1,8 metri situato alle Hawaii. Il suo nome in lingua Hawaiana significa "messaggero che arriva per primo da lontano", dalla strana forma a sigaro e classificato in seguito "Cometa" a causa dell'altissima velocità con cui si muove; infatti il misterioso oggetto molto lontano dalla Terra, ha viaggiato a circa 95.000 km/h, per milioni di anni, attraversando tutta la Via Lattea "arrivando fino a noi". Nonostante ora si stia allontanando, vi è un progetto "Project Lyra" che documenta la proposta di una missione con lo scopo di inviare una sonda verso Oumuamua per scoprirne le sue origini e la sua composizione.


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