5 giugno 2023
ore 14:14
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Qualcuno si potrà chiedere: "Perché nuova, quando c'è stata l'ultima volta?". In realtà ci sono numerose prove geologiche che l'inversione del campo magnetico terrestre è un fenomeno periodico accaduto diverse volte nella storia del Pianeta con una cadenza di circa 200/300mila anni, l'ultima grande inversione ben documentata risale a 773mila anni fa. Ma ci cono anche episodi minori, uno tra tutti noto come escursione di Laschamp, che risale a circa 40mila anni fa. Fu un breve periodo (circa 450 anni) all'interno dell'ultima glaciazione, dopo il quale tutto torno "normale". Dagli studi sembra che ci vollero circa 250 anni perché il processo si attuasse, un periodo relativamente piccolo considerato che normalmente si ritiene che il processo abbia bisogno di almeno 20mila anni. Ed è proprio questo che preoccupa, la possibilità che un evento del genere possa ricapitare.

Ma cosa significa inversione del campo magnetico? In sostanza che i due poli Nord e Sud si scambiano di posto. I motivi per cui ciò accade non sono noti, sono delle fluttuazioni all'interno del materiale fuso, prevalentemente ferro e nichel, che si trova nel nucleo esterno della Terra. Un primo indizio sulla possibilità che ciò possa avvenire in un futuro non lontano è una diminuzione dell'intensità del campo magnetico di circa il 10% che si è avuta negli ultimi 180 anni. Un altro indizio è una diminuzione di intensità del campo magnetico più accentuata in una zona particolare del nostro pianeta, nota come Anomalia del Sud Atlantico che comprende buona parte del Sud America, il Sud Africa e una parte dell'Antartide. 

Questa zona di "debolezza" si sta progressivamente allargando e secondo gli scienziati potrebbe essere un campanello d'allarme su un imminente inversione dei poli. Imminente non significa naturalmente domani ma potenzialmente in tempi anche relativamente brevi paragonati alla vita umana. Di fatto gran parte della comunità scientifica si sta già preoccupando di trovare una soluzione per tutti i problemi che ciò potrebbe comportare, soprattutto per il processo che lo precederebbe. In primo luogo un impatto importante sulla salute umana, un campo magnetico molto debole potrebbe non riuscire più a schermare le radiazioni provenienti dallo spazio, soprattutto "il vento solare" esponendoci ad un maggiore rischio di tumori. In secondo luogo ci sarebbero danni a tutti gli apparati tecnologici esposti a queste maggiori radiazioni, satelliti per le osservazioni, per le telecomunicazioni, reti elettriche e c'è chi azzarda persino una possibile influenza sull'atmosfera della Terra. Insomma, assistere a delle spettacolari aurore boreali anche a latitudini inconsuete potrebbe essere l'unico aspetto positivo della questione....


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