30 novembre 2022
ore 8:53
di Francesco Nucera
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1 minuto, 11 secondi
 Per tutti

Una delle figure più importanti nello scacchiere russo-europeo durante la stagione invernale è senza dubbio l'anticiclone Russo-siberiano, capace di portare gelo estremo sulle steppe russe ma non solo...
Ma che cos'è e come si forma l'anticiclone russo-siberiano? Uno delle sue caratteristiche principali, che lo distinguono dai normali "anticicloni dinamici", è quella di essere un' alta pressione termica, cioè si forma per l'accumulo di aria gelida nei bassi strati in seguito allla forte e prolungata dispersione di calore per irraggiamento notturno durante il lungo inverno boreale. L'aria che via via si accumula nei bassi strati, aumentando di densità e quindi di peso, tende a comprimersi e tale compressione può far raggiungere valori pressori al suolo anche nell'ordine dei 1060 Hpa e temperature fino a -60°C. Di contro alle altitudini elevate dovrà crearsi un richiamo di altra aria e quindi un vuoto, una decompressione. In quota infatti l'anticiclone russo è caratterizzato da bassi valori di geopotenziale, ed è quindi una bassa pressione.
Grazie a questa ambiguità l'anticlone siberiano, nonostante la sua natura piuttosto stazionaria, è capace di interagire con tutte le figure meteorologiche che vi vengono in contatto trasformandosi anche in un meccanismo capace, nonostante i valori barici elevati, di produrre nevicate, e molte volte l'aria fredda ad esso associata riesce a raggiungere anche l'Italia muovendosi lungo il suo bordo sudorientale.


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