26 ottobre 2022
ore 10:35
di Andrea Colombo
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 Per tutti

La Liguria è una delle regioni italiane notoriamente più soggette ad episodi alluvionali. Questa caratteristica è favorita dalla sua particolare geomorfologia, a sua volta direttamente interconnessa ai tipici flussi atmosferici che si instaurano in condizioni di bassa pressione di origine atlantica.

Gran parte delle alluvioni liguri tendono a privilegiare le province di Savona, Genova e La Spezia, risparmiando quasi del tutto quella di Imperia, pressochè sempre esclusa dalle tipiche dinamiche troposferiche che stanno alla base della genesi degli episodi alluvionali. Questi ultimi tendono in larga parte a presentarsi sottoforma di sistemi temporaleschi stazionari o comunque a lento movimento, condizione necessaria per l'accumulo di elevatissime quantità di pioggia in poco tempo che di conseguenza determina il rapido aumento del pericolo di allagamenti e, soprattutto, esondazioni di fiumi e torrenti.

La pendenza della Riviera ligure favorisce tempi di corrivazione alquanto rapidi, ragion per cui è da sempre un territorio che riesce a 'contenere' anche stress pluviometrici che - in molte altre aree della Penisola - porterebbero a conseguenze critiche. Tuttavia, come accennato ad inizio articolo, la stessa Liguria conserva una capacità per così dire 'innata' di ospitare con grande frequenza condizioni molto favorevoli a precipitazioni imponenti concentrate in ristretti periodi di tempo. La Storia parla da sé e l'elenco delle alluvioni in Liguria è lunghissimo anche solo fermandosi all'ultimo secolo. Lo stesso record di pioggia accumulata in 24 ore spetta proprio a Genova, che durante la drammatica alluvione dell'Ottobre 1970 vide cadere fino a 950 mm di pioggia in un solo giorno.

La stagione autunnale (da settembre a novembre) rappresenta in assoluto il periodo più proficuo per lo scatenarsi di episodi alluvionali: da un lato va a scemare la tradizionale stabilità estiva a favore di maggiori occasioni per l'ingresso di perturbazioni atlantiche, dall'altro si è in presenza del massimo contributo energetico fornito dal mar Ligure, che raggiunge la sua temperatura più elevata tra tarda estate ed inizio autunno, conservando valori di tutto rispetto almeno fino a novembre-dicembre. Anche la primavera, specie nei mesi di aprile e maggio, presenta occasioni per precipitazioni intense, ma rispetto all'autunno viene proprio a mancare il carburante offerto dal calore del mare.

L'aspetto cardine attorno al quale ruotano le alluvioni liguri sono i temporali auto-rigeneranti, la cui nascita e persistenza dipende strettamente dalle confluenze di basso livello. In condizioni di flusso instabile sud-occidentale di stampo atlantico, la particolare conformazione del Nordovest italiano (comprendendo quindi arco alpino e Valpadana) pone le basi per unfrequente contrapporsi - sul Golfo ligure - tra ventilazione meridionale in risalita dal Tirreno e ventilazione settentrionale in discesa dalla Pianura Padana occidentale. Si tratta di una dinamica che si instaura in seguito alla tipica disposizione del campo barico al suolo, il quale vede una pressione atmosferica più elevata all'interno del catino padano (più freddo) rispetto al Golfo ligure (più caldo); ne consegue l'innesco di ventilazione che dalla pianura piemontese si riversa sulla Riviera di Ponente, contrapponendosi allo Scirocco che - nel contempo - coinvolge la Riviera di Levante.

La confluenza che viene a strutturarsi può presentare varie inclinazioni, ma sempre con orientamento prevalentemente meridionale e sud-occidentale; a seconda della sua particolare disposizione può andare a dislocarsi lungo tutta l'area ligure che va dal savonese allo spezzino. E' proprio in corrispondenza di questa convergenza di venti che l'energia potenziale ha la possibilità di 'tramutarsi' in cumulonembi esplosivi, responsabili di temporali stazionari o a lento movimento capaci di scaricare elevatissime quantità di pioggia in lassi di tempo relativamente brevi (qualche ora).

Negli ultimi anni si sta osservando una relativa fase di stanca nella frequenza di situazioni alluvionali sulla Liguria, dopo i due ultimi, tristi e famosi episodi del 2011 e del 2014 (entrambi colpirono la città di Genova). Da un lato la motivazione è da ricercarsi nella graduale mancanza di quelle tipiche circolazioni atmosferiche che, di norma, favoriscono condizioni di spiccato maltempo sul territorio ligure. Ma c'è un secondo fattore che, considerandolo solo come ipotesi, è possibile inserire come concausa, e se vogliamo è strettamente legato al costante incremento delle temperature medie in sede padana che si sta ormai registrando da alcuni decenni ma che ha subìto un'ulteriore impennata proprio dal 2014-2015 in avanti.

La tipica confluenza al suolo sul Golfo ligure che funge da innesco per i temporali alluvionali necessita - come detto - di una componente 'fredda' in discesa dalla Valpadana.Se questa viene a mancare, a sua volta viene a mancare uno dei due attori necessari allo sviluppo convettivo. Questo attore è strettamente collegato al divario pressorio Valpadana-Mar Ligure, a sua volta determinato dal divario termico tra i due versanti. In altre parole: se da un lato è fondamentale avere un Golfo ligure caldo e umido, dall'altro è necessario avere un adeguato divario di temperatura con la Pianura Padana, la quale deve invece risultare abbastanza fredda tale da permettere l'instaurarsi di quella differenza di pressione atmosferica che - a cascata - innescherebbe la cosiddetta Tramontana sul Ponente ligure.

Nell'ultimo decennio si stanno verificando con sempre maggior frequenza situazioni nelle quali questo divario termico (e di conseguenza anche barico) va ad assottigliarsi, in parte anche a causa di una Pianura Padana particolarmente calda. Ne consegue che, in contesti di peggioramento atlantico, i venti di scirocco non trovano adeguato 'concorrente' una volta giunti in prossimità della costa ligure, la quale viene quindi coinvolta in larga parte da ventilazione meridionale senza registrare una controparte settentrionale. Le confluenze di basso livello fanno quindi fatica a svilupparsi e, di conseguenza, anche i classici sistemi temporaleschi che poi starebbero alla base dei fenomeni ad alto rischio alluvionale.

In scenari di questo genere va quindi a prevalere un innesco temporalesco di tipo orografico piuttosto che da confluenza. I venti di scirocco, impattando sugli avamposti appenninici, permettono lo sviluppo dei sistemi temporaleschi; in questo caso, però, la loro dislocazione risulta troppo settentrionale per poter coinvolgere prevalentemente i bacini idrografici dei versanti liguri, privilegiando invece quelli padani, quindi a nord dello spartiacque. Ne consegue che i rischi alluvionali si massimizzano sull'alessandrino, con la riviera ligure che rimane sotto una costante ventilazione sciroccale ma con precipitazioni intermittenti e di modesta entità. Un caso abbastanza eclatante di questo tipo risale al 4 ottobre 2021. A fronte di condizioni al contorno molto favorevoli all'innesco di sistemi temporaleschi di stampo alluvionale sulla Riviera ligure, venne a mancare la tramontana sui settori di Ponente. I temporali auto-rigeneranti si andarono quindi a sviluppare nelle aree più interne, alle spalle di Genova e Savona, dove caddero fino a 900mm in sole 24 ore (avvicinandosi quindi al record storico italiano del 1970); le conseguenze in termini di allagamenti ed esondazioni si ebbero quindi sui versanti padani, con gran parte della provincia di Alessandria alluvionata e la Riviera ligure nel complesso senza particolari criticità.

Nel corso dei prossimi anni sarà interessante osservare e valutare se questa tipologia di scenario andrà a presentarsi con frequenze via via maggiori, specie se associata - come detto - ad una riduzione della frequenza di ventilazione settentrionale in contesti pre-frontali di stampo atlantico i quali rappresentano il terreno più fertile in assoluto per l'instaurarsi di situazioni alluvionali sulla Liguria. Potrebbe non essere un'ipotesi così improbabile, specie in considerazione del fatto che è ormai evidente e conclamato il rapido e costante aumento delle temperature medie in sede padana.

Sottolineiamo come le alluvioni in Liguria continueranno a presentarsi a prescindere dall'eventuale conferma dell'ipotesi avanzata in questo articolo, in quanto a livello generale la Regione è destinata per sua natura ad ospitare scenari alluvionali. All'interno di questa realtà consolidata, sarà però curioso osservare se subentrano alcune variazioni legate alle dinamiche fin quì descritte. 


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