Marmolada: un ghiacciaio destinato a morire
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I gestori degli impianti sciistici del versante trentino della Marmolada hanno così pensato di prendere esempio da quanto sta accadendo negli ultimi quattro anni sul ghiacciaio del Presena, nella zona del Tonale, tra Lombardia e Trentino. Infatti l'utilizzo di teli geotessili, posizionati sopra il ghiacciaio durante i mesi estivi, ha permesso la riflessione di metà dell'energia ricevuta dall'atmosfera, che ha fatto guadagnare alla neve uno spessore medio di circa 1.4m, per un totale complessivo di 280mila metri cubi che, in condizioni normali, sarebbero andati completamente perduti. In realtà alla base del ghiacciaio il livello di neve sotto i teli è risultato fino a 4 metri più alto rispetto alle aree vicine rimaste scoperte.
L'obiettivo principale comunque non è legato tanto alla salvaguardia del ghiacciaio, ma piuttosto alla stagione sciistica ed al fatto che le società che ne gestiscono gli impianti spendono troppo per ripristinare alcune parti esposte del ghiacciaio quando c'è da tracciare le piste, preferendo di gran lunga la posa dei teli. Grazie a questo però la Provincia di Trento sorveglia le operazioni, in collaborazione con i tecnici di Meteotrentino e gli esperti dell'Università di Milano, approfittando intanto dell'occasione per studiare gli effetti dei teli sul ghiacciaio. Sarà così anche per la Marmolada?...