19 febbraio 2023
ore 23:54
di Carlo Migliore
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1 minuto, 48 secondi
 Per tutti

Nell'ultimo aggiornamento sulla tendenza dopo il Martedì Grasso ci eravamo lasciati con una doppia ipotesi a causa della diversa interpretazione modellistica. Ora c'è finalmente maggiore chiarezza perché i centri di calcolo si sono tutti allineati verso una visione pressoché unanime. Nella battaglia l'ha avuta vinta il modello europeo ECMWF, quello che, lo ricorderete, proponeva una saccatura artica diretta verso l'Europa occidentale. Sarà quella la direzione che prenderà l'aria fredda con la conseguenza che il vortice di bassa pressione si formerà sulla Spagna. Questo per l'Italia significa soprattutto una cosa, il clima non sarà freddo, almeno per il periodo in esame anzi, il richiamo di correnti meridionali innescato dal minimo iberico farà salire ulteriormente le temperature e almeno in una prima fase l'insorgenza di un promontorio di alta pressione di matrice sub tropicale che andrà ad interessare soprattutto le regioni centro meridionali. Questa era la nostra seconda ipotesi che poi si è rivelata anche quella vincente.

La risalita di correnti tiepide e umide verso l'Italia favorirà anche l'arrivo della pioggia e sappiamo quanto ce ne sia bisogno. Seppur inizialmente episodica tra il 23 e il 24, intorno alla giornata dal 25 febbraio dovrebbe riuscire ad arrivare anche abbondante sulle regioni settentrionali in particolare al Nordovest. Successivamente il flusso freddo di matrice artica continentale dovrebbe continuare a marciare verso ovest costringendo il minimo iberico a migrare progressivamente verso l'Italia. Se la tendenza verrà confermata tra il 26 e il 28 l'area perturbata dovrebbe focalizzarsi proprio sul Mediterraneo centrale e destinare a tutta l'Italia o quasi, piogge abbondanti e abbondanti nevicate sulle Alpi, anche se non a bassa quota. Il contesto sarebbe anche fortemente ventoso.

Sulle vicende di inizio marzo c'è invece ancora molta incertezza a causa delle conseguenze ancora non ben chiare legate allo stratwarming e all'inversione dei venti zonali in quota. E' probabile che il vortice polare spinga aria gelida verso l'Europa centrale ma le conseguenze per l'Italia sono ancora tutte da valutare. Ne sapremo sicuramente di più tra qualche giorno.


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