26 gennaio 2024
ore 23:43
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Durante le fasi stabili causate dagli anticicloni invernali si sente spesso parlare di "inversioni termiche". Il concetto è piuttosto semplice, normalmente la temperatura diminuisce con il salire della quota a causa della progressiva espansione dell'aria. Le inversioni termiche sono caratterizzate da un gradiente contrario, l'aria si raffredda scendendo! Questo avviene perchè quando c'è alta pressione i moti verticali dell'aria sono inibiti e quindi la massa d'aria staziona in prossimità del suolo dove per irraggiamento (perdita di calore verso lo spazio) si raffredda. Questo freddo che ristagna nei bassi strati è una trappola anche per l'inquinamento atmosferico che resta appoggiato al suolo senza ancora possibilità di salire verso l'alto. In alcuni casi si riesce anche a vedere il livello dell'atmosfera in cui inizia l'inversione, ad esempio guardando il fumo di una ciminiera che ad un certo punto, raggiunta una certa altezza comincerà ad espandendosi lateralmente anziché continuare a salire.

I prossimi giorni saranno caratterizzati da questo fenomeno che si manifesterà diffusamente nelle valli interne e in particolare nella Val Padana. Due le conseguenze più importanti. Il freddo che caratterizzerà il clima di tutto il bacino padano e le condizioni di inquinamento con smog oltre i livelli consentiti.

Iniziamo proprio dalle temperature che saranno caratterizzate da una marcata inversione. Come giorni di riferimento prenderemo proprio quelli in cui l'anticiclone raggiungerà la sua massima espansione verticale sul nostro Paese e che, guarda il caso, corrisponderanno proprio ai fatidici giorni della Merla, quelli che statisticamente dovrebbero essere anche i più freddi dell'Inverno.

Per quanto riguarda le pianure, non ci saranno particolari anomalie salvo che leggermente sulle regioni centrali tirreniche. Per il resto come si può vedere dalla mappa, i valori massimi saranno abbastanza normali. Anche le minime saranno normali con gelate possibili seppur deboli sia sulle pianure del Nord che nelle valli del Centro Sud.

Tutto si stravolge se andiamo ad esaminare le massime previste a circa 1000m di quota (1000/1100m). Qui le anomalie saranno forti al Nord e su gran parte del Centro con scarti nell'ordine dei 10/15°C in più sulla media. Anche le minime saranno fortemente anomale a causa di uno zero termico che si attesterà intorno a 3200m sulle Alpi e 2800m sull'Appennino centrale. Al contrario invece il Sud  rientrerà nella norma per via di correnti più fredde orientali che lambiranno lo Stivale e manterranno lo zero termico intorno ai 1600/2000m.

Secondo e più grave aspetto l'inquinamento che ristagnerà sulle pianure interne soprattutto in Pianura Padana. A preoccupare è l'aumento delle polveri sottili e in particolare del PM10 (particelle di diametro inferiore o uguale ai 10 micrometri). Con l'affermazione del campo di alta pressione questo particolato andrà a incrementare progressivamente la sua concentrazione tanto che nella giornata di lunedì 29 potrebbe salire molto oltre i limiti fissati dall'OMS (45  microgrammi per metro cubo) toccando la soglia dei 100/150 microgrammi un valore dunque quasi triplo del normale. Le regioni più esposte saranno Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna in particolare le zone di Torino, Biella, Vercelli, Varese, Milano, Monza, Padova, Modena, Verona, Vicenza ma in generale un po' tutti i grandi centri urbani della Pianura padana. Inquinamento elevato e localmente oltre la soglia massima consentita anche nelle zone interne del Centro. Roma, Terni e soprattutto Firenze e Prato avranno condizioni dell'aria cattive. Non sono previste condizioni di inquinamento rilevanti al Sud salvo che nel centro urbano della città di Napoli ma non troppo oltre la soglia consentita.


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