18 settembre 2023
ore 10:14
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Quando alle scuole medie abbiamo studiato le stagioni ci hanno insegnato che ci sono sono dei giorni ben precisi in cui fanno il loro ingresso, ma quello che non ci hanno detto (salvo poi approfondire alle scuole superiori o all'università) è che queste date non sono sempre uguali, sono solo quelle più probabili nell'arco di un secolo. In realtà variano tutte da un arco di due giorni fino ad un arco di 4 giorni. L'equinozio d'autunno in particolare può cadere tra il 21 e il 24 settembre anche se le due date più estreme del 21 e del 24 sono estremamente rare, molto più probabili sono i giorni 22 e 23

Quest'anno toccherà ancora alla data del 23 settembre esattamente come nel 2022 mentre nel 2020 e nel 2021 è caduto il 22 settembre. Come mai questo sfasamento? Tutto dipende dalla differenza che c'è tra l'anno civile, di 365 giorni esatti e l'anno solare che tiene conto di una rivoluzione completa della Terra attorno al Sole e dura 365 giorni, 5 ore e 49 minuti. Quelle ore in più costituiscono un problema e se non se ne tenesse conto, ogni anno ci troveremmo in anticipo rispetto alla posizione astronomica della Terra e perderemmo letteralmente del tempo, tanto che nel giro di poche centinaia di anni potremmo ritrovarci con le stagioni capovolte e festeggiare ad esempio (in Italia)  il Natale con 35°C all'ombra! (ma non sarebbe ovviamente l'unico inconveniente). 

Per ovviare al problema il calendario Gregoriano, quello attualmente in vigore in gran parte del mondo, con l'eccezione di alcuni paesi dell'Asia e del Medio Oriente aggiunge un giorno ogni 4 anni (sarebbero quelle quasi 6 ore moltiplicate per 4, 24 ore) introducendo l'anno bisestile. Ma se il conto dei giorni ogni 4 anni finisce col tornare corretto, ciò non avviene per le stagioni che ogni anno devono barcamenarsi con quelle famose "quasi" 6 ore in più. Accade dunque che la data di inizio stagione, quale che sia solstizio o equinozio vari di circa 6 ore ogni anno slittando in avanti e poi ripartendo daccapo ogni anno bisestile (che azzera il ritardo). 

Per quanto riguarda l'autunno ad esempio, nel 2020 l'ingresso astronomico è avvenuto il 22 settembre alle 13.31, nel 2021 è avvenuto il 22 settembre ma alle 19:21,  nel 2022 il 23 settembre alle 01:04 di notte. Quest'anno ci sono ancora quasi 6 ore in più rispetto al 2022 e la data sarà sempre quella del 23 settembre ma l'orario sarà le 06:50 del mattino. Il 2024 sarà un anno bisestile e quindi il conteggio ripartirà dal 22 settembre, 24 ore prima + ancora circa 6 ore quindi sarà il 22 settembre alle 12:04

Dunque se consideriamo anni civili, composti da 365 giorni esatti, gli equinozi e i solstizi l'anno seguente avverranno con circa sei ore di ritardo ed a ragione dell'anno bisestile, ogni 4 anni ritorneranno al punto di partenza. Ma adesso vi complichiamo un po' la vita, la correzione di un intero giorno ogni quattro anni è infatti eccessiva: ogni quattro anni gli equinozi ed i solstizi avvengono con 45 minuti circa di anticipo (erano quasi 6 ore ma non 6 ore esatte). Per correggere questo effetto vi è la nota regola del calendario gregoriano che sopprime il giorno bisestile per gli anni secolari, tranne quelli divisibili per 400. Ciò comporta un ulteriore leggero slittamento in avanti o all'indietro delle stagioni. A questo si aggiungono delle irregolarità legate ai moti della Terra, nutazione, precessione degli equinozi ecc con altre piccole variazioni. Accade quindi che le due date ordinarie più probabili come quella del 22 o del 23 settembre possano diventare date straordinarie come quella del 21 e del 24 settembre. Comunque non vi preoccupate perchè sono eventi molto rari, nei prossimi 100 anni accadrà solo due volte...


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