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21 agosto 2023
ore 23:48
di Carlo Migliore
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1 minuto, 58 secondi
 Per tutti

I più attenti si saranno certamente accorti che nell'arco degli ultimi aggiornamenti la previsione sulla data di sconfitta dell'anticiclone africano, è slittata in avanti di qualche giorno. Questo fa parte della suscettibilità delle previsioni a medio e lungo periodo soprattutto quando si ha a che fare con masse d'aria calda nel periodo estivo. Gli anticicloni sub tropicali sono difficili da sconfiggere, serve un cambio della circolazione netto che sia ben organizzato e durevole. Una volta che la cupola di calore si è stabilita su una zona, tutta l'attività di costruzione delle nubi è inibita e l'aria che dall'alto scende in direzione del suolo allontanandosi a raggiera verso i bordi della campana, impedisce anzi addirittura centrifuga tutto quello che cerca di arrivarci, verso l'esterno. L'unico modo per abbatterla è un fronte sufficientemente freddo che può arrivare solo dal nord Atlantico

Ora questo fronte ci sarebbe, i modelli lo identificano nel weekend,  attorno alla giornata di domenica ma sarebbe relativo ad un vortice in allontanamento verso il Mar Baltico e questo ci lascia ancora qualche margine di incertezza sulla sua efficacia. Dunque la novità più importante è che avremo maggiore stabilità del previsto e caldo intenso che si protrarrà per qualche giorno in più. Ma come detto nel weekend ci sarà un primo tentativo con questo fronte che potremmo definire "apripista" a cui, dovrebbero far seguito altri impulsi instabili o perturbati più importanti. Il periodo di cambio vero e proprio della circolazione seppur temporaneo, dovrebbe essere quello compreso tra il 28 agosto e i primi giorni di settembre (3-4 settembre) poi stando alle proiezioni dovrebbe tornare l'anticiclone ma non più quello africano bensì quello azzorriano.

Fino ad allora caldo intenso su tutta l'Italia, anche al Sud che in una prima fase è stato meno interessato. Le temperature non saranno estreme come quelle di luglio ma potranno raggiungere e talora superare anche la soglia dei 40°C. Il caldo potrebbe avere caratteri di eccezionalità per le zone alpine a causa degli zeri termici estremamente elevati, anche oltre i 5000m con grande sofferenza per diversi ghiacciai già agonizzanti. Restano importanti riflessioni sulla sua durata, quella potrebbe costituire un possibile record. Tutto il resto, come sempre, sarà storia....


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