Nebbia in Valpadana non c’è più: dimezzata negli ultimi dieci anni, ecco il perchè
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La nebbia in Valpadana si è ridotta del 50 % negli ultimi
dieci anni rispetto ai primi anni '90. È il risultato di uno studio ventannale
condotto dall' Istituto di scienza dell'atmosfera e del clima del consiglio
nazionale delle ricerche (ISAC-Cnr) di Bologna.
Una buona notizia per gli abitanti della pianura padana, dal
momento che alla nebbia è direttamente correlata la concentrazione degli inquinanti
nei bassi strati dell'atmosfera: anche questi si sono ridotti notevolmente, di
circa l'80%; le concentrazioni di anidride solforosa, ossidi di azoto,
ammoniaca, sono calati rispettivamente del 90%, 44% e 31%. Il catino padano rimane in ogni caso una delle aree con l'aria
più insalubre d'Europa a causa della sua naturale orografia chiusa tra l'Appennino
e l'arco alpino ma anche per la forte industrializzazione e urbanizzazione.
Quali le cause? La causa che sta portando la nebbia "in via
di estinzione" è strettamente correlata con l'andamento climatico
dell'ultimo decennio. Negli anni '90 erano frequenti e persistenti glianticicloni, favorevoli a scarsa ventilazione, subsidenza, raffreddamento notturno ed inversioni
termiche, precursori della nebbia. Le cose sono cambiate negli ultimi anni,
quando configurazioni meteorologiche più dinamiche hanno reso gli inverni più
piovosi, ventilati, ma anche più miti.
Con la pioggia le particelle sospese nell'aria, che
rappresentano germi di condensazione per la nebbia precipitano, riducendo la
possibilità che essa si formi. Anche le temperature elevate degli ultimi anni (lo
scorso anno le gelate in Valpadana sono state rarissime) impediscono la
formazione della nebbia, la quale necessità spesso di un significativo raffreddamento
affiché la temperatura dell'aria possa raggiungere quella di rugiada,
condizione che porta alla condensazione del vapore acqueo.
La nebbia ha il suo fascino, ai nostalgici abitanti della pianura padana mancherà il tipico profumo della nebbia, miscelato a quello della combustione della legna nei camini. Tuttavia gli inverni piovosi o comunque dinamici e miti non solo sono un ostacolo alla formazione della nebbia, ma anche un toccasana per l'aria della Valpadana, dal momento che la concentrazione degli inquinanti crolla con la pioggia.